Scoperto un nido di Vespa velutina a Lanusei in un’ora

07.08.2025 14:55
Scoperto un nido di Vespa velutina a Lanusei in un'ora

Lanusei (Nuoro), 7 agosto 2025 – Un tag elastico è stato fissato sulla Vespa velutina prima di intraprendere la ricerca del nido nella provincia di Nuoro, a Lanusei, in Sardegna, marcando l’ultima fase di un’invasione che sta colpendo l’Italia, in particolare il calabrone dalle zampe gialle. “Sono stati sufficienti trascorrere un’ora,” racconta Jessica Fadda, apicoltrice e specialista dell’associazione Apiaresos. E non manca di ringraziare “Walter Massagli, apicoltore toscano competente in Radiotracking, che è giunto qui con Gioia Mei per aiutarci.”, riporta Attuale.

Scoperta della Vespa velutina

La prima segnalazione della Vespa velutina nel Nuorese è stata effettuata da Orazio Barrui, secondo quanto spiegato da Fadda. “L’apiario maggiormente colpito è stato quello di Salvatore Aresu a Lanusei.” Il nido è stato rinvenuto a poco più di 500 metri dall’alveare infetto, esattamente sotto l’ospedale locale.

Posizione del nido di Vespa velutina

Il nido si trovava su un albero a circa dieci metri d’altezza, “grande, con dimensioni di 40 per 60 centimetri. Devo esprimere la mia gratitudine all’associazione Apiaresos per avermi incoraggiato e per il supporto ricevuto durante la formazione e il monitoraggio,” aggiunge Fadda.

Apicoltori come sentinelle: la presenza della Vespa orientalis

In effetti, gli apicoltori sono stati designati come sentinelle dall’università di Sassari e dalla squadra di Michelina Pusceddu, che in questi giorni si muove rapidamente in tutta l’isola per verificare le segnalazioni. Le ultime segnalazioni provengono da Cagliari e riguardano la presenza consolidata di Vespe orientalis in Sardegna.

Conseguenze catastrofiche della sua presenza

“Non eravamo mai stati coinvolti nella questione della Vespa velutina,” rivela Fadda. “La sua presenza in Sardegna avrebbe avuto conseguenze disastrose. Ci siamo immediatamente attivati e abbiamo parlato con gli apicoltori dell’Ogliastra. Abbiamo constatato che tre apiari erano sotto assedio, disposti in modo triangolare, con una concentrazione maggiore a Lanusei. Abbiamo condotto un monitoraggio attivo, osservando il nido e utilizzando anche trappole fatte con bottiglie di birra. In base al tempo intercorso tra gli avvistamenti, siamo riusciti a calcolare la distanza del nido, che è stato localizzato in un’ora.” E ora? È fondamentale non abbassare la guardia, chiarisce Fadda.

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