Settimana di Putin: nuove conquiste in Donbass e visita in India tra alleanze strategiche

08.12.2025 09:45
Settimana di Putin: nuove conquiste in Donbass e visita in India tra alleanze strategiche

Durante la scorsa settimana, Vladimir Putin ha fatto un annuncio in merito alla conquista di Pokrovsk e Kupjansk, sottolineando come l’importante sia mantenere alta la convinzione, soprattutto in Donald Trump, di una imminente vittoria russa, riporta Attuale.

A questo si aggiunge il fatto che, dalle cinque ore di colloquio con Steve Witkoff e Jared Kushner, non è emerso alcun ultimatum né un accordo di pace, come sperato da Putin. Inoltre, il suo trionfale viaggio in India ha confermato un’alleanza fondamentale, mentre a Mosca era presente il ministro degli Esteri cinese, rafforzando l’immagine di una Russia non isolata.

Contrariamente, il nuovo piano di sicurezza nazionale di Trump, che contiene critiche severe verso l’Europa, viene considerato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov come coerente con la visione russa. Peskov ha lasciato intendere che si possa sperare in una “modesta garanzia” per continuare a lavorare in modo costruttivo per una soluzione pacifica in Ucraina.

Polemica e Retorica Accesa

Negli ultimi giorni, la retorica di Putin si è intensificata, non solo nei confronti dell’Ucraina, ma anche verso l’Europa e la NATO, viste come quasi un’unica entità in questo conflitto. Putin ha annunciato che, se le forze europee intendono combattere, la Russia è pronta a rispondere.

Il diplomatico Yuri Ushakov ha dichiarato che l’Occidente ha bisogno di apportare “modifiche serie, direi radicali,” al piano di pace degli Stati Uniti, chiarendo che la Russia non percepisce alcuna pressione per negoziare, credendo di essere in una posizione di forza sia diplomatica che militare rispetto all’inizio dell’autunno.

Questa situazione porta a una riflessione sull’immagine della Russia e del suo approccio assertivo, sia verso l’Europa che verso le alleanze americane. Le affermazioni di Putin fungono da leva anche nella propaganda interna, alimentando la narrazione che l’Europa sia l’ostacolo principale alla conclusione del conflitto.

Con il prolungarsi delle tensioni e delle negoziazioni, risulta evidente che, per ora, la Russia non ha intenzione di piegarsi, mirando invece a consolidare la propria posizione mentre continua a presentarsi come un attore forte sulla scena internazionale.

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