Le dichiarazioni di Antonio Tajani sulla minaccia nucleare iraniana
In un contesto di crescente tensione internazionale, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ribadito in modo chiaro e fermo la posizione del governo riguardo alla minaccia nucleare rappresentata dall’Iran. “Di fronte a una minaccia di questa entità, non possono esserci ambiguità: l’Iran non deve acquisire la bomba atomica“, ha affermato Tajani durante un’audizione congiunta presso la Commissione Affari esteri della Camera e del Senato, nel contesto del conflitto tra Israele e Iran, riporta Attuale.
Il governo italiano, pur subendo critiche per presunti atteggiamenti ambigui, si schiera sostanzialmente a favore di Israele, comprendendo le motivazioni che hanno portato il paese a prendere di mira i laboratori nucleari iraniani e leader militari della Repubblica islamica. Tajani ha anche sottolineato l’importanza di proseguire con un approccio di “de-escalation” per evitare un ulteriore approfondimento della crisi.
In base alle informazioni fornite dall’intelligence israeliana, l’Iran potrebbe essere in grado di sviluppare fino a dieci ordigni nucleari nel giro di sei mesi, un’allerta confermata in parte dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Tajani ha riaffermato il sostegno italiano al diritto di Israele di proteggere la propria sicurezza nazionale da potenziali minacce nucleari, precisando la necessità di una risposta equilibrata e senza “agende nascoste”.
Tuttavia, le posizioni di Tajani non hanno trovato un pieno consenso tra le opposizioni. Malgrado i riconoscimenti per la sua disponibilità a riferire al Parlamento, la mancanza di chiarimenti sulle intenzioni del governo ha suscitato domande. In particolare, il leader di Italia viva, Ivan Scalfarotto, ha criticato il ministro per aver offerto rassicurazioni prima dell’attacco, considerato scontato da altri membri dell’esecutivo. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha espresso preoccupazioni sulla legittimità dell’operazione israeliana, chiedendo una maggiore chiarezza sulla posizione governativa.
Il dibattito tra le forze dell’opposizione si è rivelato acceso, poiché nessuno desidera sostenere il regime di Teheran. Tuttavia, si manifesta una crescente opposizione all’idea di una guerra preventiva e all’esportazione della democrazia attraverso missili e conflitti. Angelo Bonelli, rappresentante dei Verdi, ha evidenziato le contraddizioni nella posizione di Tajani: “Sostiene la de-escalation, ma giustifica le azioni di Israele. Questo è cruciale, perché il suo governo ha contribuito a delegittimare le istituzioni internazionali responsabili del diritto internazionale”. Le critiche delle opposizioni riguardano anche il controverso rapporto del governo con le normative internazionali riguardanti Gaza e altre questioni simili.
