Tanker greci facilitano l’export di petrolio russo nonostante le sanzioni

15.12.2025 13:00
Tanker greci facilitano l’export di petrolio russo nonostante le sanzioni
Tanker greci facilitano l’export di petrolio russo nonostante le sanzioni

Presenza dei mercantili greci nei porti russi

Il 13 dicembre 2025 Yle ha riportato, sulla base dei dati di Marinetraffic, che tanker greci continuano a operare nei porti russi del Golfo di Finlandia, contribuendo all’esportazione di petrolio nonostante le restrizioni dell’UE. In particolare, i mercantili Velos Topas e Irini sono stati avvistati vicino a terminal chiave: Velos Topas nel porto di Laukansuu, Irini vicino alle coste di San Pietroburgo. La presenza di navi battenti bandiera greca richiama l’attenzione poiché l’UE cerca di limitare le entrate del Cremlino dall’export energetico, pur riconoscendo che la registrazione in Grecia non costituisce automaticamente violazione delle sanzioni.

Il funzionamento legale sotto il “price cap”

Le operazioni dimostrano come navi di Stati UE possano trasportare petrolio russo legalmente verso paesi terzi, a condizione che il prezzo del carico non superi il tetto imposto dalle sanzioni. Ad esempio, il tanker greco Minerva Julie, recentemente al porto di Laukansuu, è diretto verso Taiwan. Il meccanismo del “price cap” mira a limitare i profitti russi dal commercio di petrolio, riducendo le risorse disponibili per finanziare la guerra in Ucraina, senza provocare carenze nel mercato globale.

Il ruolo strategico del “flotta ombra” russa

La Russia ha sviluppato una cosiddetta “flotta ombra”, composta da centinaia di tanker con proprietà e registrazioni poco trasparenti, usati per aggirare le sanzioni e garantire forniture verso Cina, India e altri mercati. Secondo stime UE, questa flotta rappresenta circa il 16% del parco mondiale di petroliere, generando entrate aggiuntive stimate in 25 miliardi di dollari negli ultimi due anni, diventando uno strumento centrale per sostenere l’economia militare russa.

Rischi ambientali e sicurezza delle navi

Molti mercantili della flotta ombra sono vecchi e tecnicamente pericolosi, spesso non conformi agli standard moderni di sicurezza. Eventuali incidenti o fuoriuscite di petrolio potrebbero avere conseguenze catastrofiche per gli ecosistemi marini, rendendo la questione rilevante non solo sul piano economico, ma anche ambientale.

Sfide per l’UE e prospettive di sanzioni

La situazione dei tanker greci evidenzia la complessità nel limitare le entrate russe. L’UE sta valutando nuovi pacchetti sanzionatori, incluso il ventesimo, che riguarderà la flotta ombra e prevede misure non solo sulle navi ma anche su capitani, equipaggi e proprietari, complicando ulteriormente l’utilizzo di risorse umane per eludere le restrizioni.

Sono in corso discussioni internazionali per rafforzare i controlli, con l’obiettivo di ottenere il consenso dei paesi di bandiera per ispezioni regolamentate. Questi interventi mirano a creare strumenti legali più efficaci e a contrastare le vulnerabilità sistemiche che permettono al Cremlino di aggirare le sanzioni, riducendo così il rischio reputazionale dell’UE e aumentando l’efficacia della politica restrittiva.

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