Tre scioperi in dieci giorni, iniziano i medici oggi: visite e interventi a rischio

20.11.2024
Tre scioperi in dieci giorni, iniziano i medici oggi: visite e interventi a rischio
Tre scioperi in dieci giorni, iniziano i medici oggi: visite e interventi a rischio

I camici bianchi incrociano le braccia per protesta contro la manovra del governo Meloni. Garantite solo le urgenze. Ci sono altri due scioperi in arrivo: tutte le informazioni utili

Visite mediche, analisi e anche interventi sono a rischio oggi 20 novembre in tutta Italia. È infatti il giorno dello sciopero nazionale di 24 ore di medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie. L’agitazione è stata indetta da Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up ma hanno aderito diverse sigle. Si tratta della prima agitazione prevista in settimana contro la manovra economica del governo Meloni. Nel weekend si fermano i treni e all’orizzonte c’è lo sciopero generale del 29 novembre.

Sciopero dei medici oggi 20 novembre, cosa rischiano i pazienti

Secondo una stima, sono 1,2 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare per lo sciopero. “A rischio – dicono le sigle sindacali – ci sono tutti i servizi di assistenza”. Significa, in concreto, che chi ha prenotato una visita o un’analisi potrebbe fare un buco nell’acqua. Sono a rischio cinquantamila esami radiografici e 100mila visite specialistiche. Potrebbero saltare anche 15mila interventi chirurgici programmati. Sono invece garantite le prestazioni d’urgenza.

Lo sciopero dei medici oggi, le motivazioni

Medici e infermieri hanno annunciato lo sciopero di oggi, 20 novembre, subito dopo l’approvazione della manovra 2025 in Consiglio dei ministri. Secondo Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, ai contratti di lavoro, compresi quelli dell’ospedalità privata, “vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti”. La liste delle contestazioni è lunga: mancata detassazione di una parte della retribuzione; mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario; esiguo e intempestivo incremento dell’indennità di specificità infermieristica, senza estensione alle ostetriche. Scendono In piazza anche per protestare “contro l’assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale; la mancata introduzione di norme che impegnino i ministeri competenti all’immediata attivazione di presidi di pubblica sicurezza negli ospedali italiani al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera; mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali; mancata contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, e mancata previsione di retribuzione anche per quelli di area non medica”. Infine chiedono la “concreta abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri e i professionisti sanitari”.

“Ovviamente è un diritto scioperare. Noi abbiamo ricevuto i rappresentanti sindacali dei medici più di una volta e li incontreremo anche dopo questo sciopero. Siamo disponibili, come sempre e stato, non solo a incontrarli ma a cercare di risolvere alcune questioni che sono rimaste in ballo”, replica il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Tre scioperi in dieci giorni, le date da segnare

Lo sciopero di oggi dei medici è solo il primo di una raffica di agitazioni contro la manovra. Nel weekend del 23-24 novembre sono a rischio i treni. Sullo sfondo c’è poi lo sciopero generale del 29 novembre, proclamato da Cgil e Uil. In questo caso i sindacati, dopo i rilievi del Garante, hanno escluso solo i treni. Il clima per il 29 è teso. Il Garante chiede “di rivalutare con senso di responsabilità la protesta”. Cgil e Uil confermano la protesta in tutti gli altri settori, compreso il trasporto pubblico locale. 

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