Trump annuncia attacchi ai narcotrafficanti in Venezuela, ma le motivazioni sono complesse
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato mercoledì che le forze speciali della CIA condurranno attacchi contro i narcotrafficanti e le loro basi anche sul suolo venezuelano. L’accusa è diretta: il presidente venezuelano Nicolás Maduro è considerato il responsabile del traffico di droga che sostiene l’economia di un paese in crisi. Tuttavia, dietro questa campagna contro i cartelli c’è un disegno politico e geopolitico più articolato, mirato a minare i legami tra Venezuela, Cina e Russia, riporta Attuale.
Le operazioni hanno già visto attacchi americani in acque internazionali, ma ora potrebbero estendersi all’interno del territorio venezuelano. Trump ha giustificato queste azioni come necessarie per salvaguardare vite americane, ma il contesto geopolitico suggerisce che si tratta di una strategia per minacciare l’influenza russa e cinese nella regione.
Un elemento chiave del discorso di Trump è il sostegno del senatore Marco Rubio, che ha contrastato altri membri dell’amministrazione suggerendo un approccio più aggressivo nei confronti di Maduro. Oltre a combattere i narcotrafficanti, la strategia appare diretta verso un potenziale cambio di regime, autorizzando l’opposizione, rappresentata da María Corina Machado, ad assumere il potere in caso di caduta di Maduro.
In passato, Trump aveva già tentato senza successo di affrontare Maduro, ma ora sembra pronto a gestire una nuova fase. Infatti, anche dopo scandalose elezioni, Maduro aveva mantenuto il controllo del paese con la forza militare. Le recenti dichiarazioni di Rubio, che ha etichettato il Venezuela come un’«organizzazione terroristica mascherata da governo», indicano una netta deviazione verso un intervento diretto.
Questo sviluppo ha sollevato preoccupazioni anche a livello giuridico e politico. Analisti avvertono che un’ingerente militare contro il governo di Maduro potrebbe sfociare in un caos interno, considerando le bande armate che già controllano parte del territorio venezuelano. Inoltre, l’opinione pubblica nella regione è spesso scettica nei confronti delle ingerenze americane, un aspetto che potrebbe aggravare le tensioni.
Nonostante le motivazioni dichiarate di affrontare il narcotraffico e proteggere la popolazione americana, le problematiche strategiche legate a un attacco diretto al regime di Maduro sono molteplici. La possibilità di un intervento armato americano, giustificato sotto il pretesto della lotta contro i narcotrafficanti, rischia di complicare ulteriormente la situazione sul campo, sia politicamente che in termini di sicurezza regionale.