La guerra del petrolio: blocco delle petroliere venezuelane da parte degli Stati Uniti
Donald Trump ha annunciato un blocco totale delle petroliere sanzionate in Venezuela, amplificando le misure contro il regime di Caracas in un momento in cui il Paese sudamericano, detentore delle maggiori riserve petrolifere al mondo, indirizza il suo export di greggio quasi esclusivamente verso la Cina, riporta Attuale.
Il presidente degli Stati Uniti ha specificato che la flotta navale attorno al Venezuela, la più grande mai assemblata nella storia del Sud America, continuerà a crescere per esercitare una pressione senza precedenti finché Caracas non restituirà agli Stati Uniti “tutto il petrolio, i territori e gli altri beni che ci hanno rubato in passato”.
Trump ha altresì messo in rilievo che, sebbene il governo venezuelano non sia ufficialmente un produttore di droghe, il suo regime è accusato di narcoterrorismo. Nonostante ciò, le analisi indicano che i trafficanti di droga stanno principalmente operando dalle acque caraibiche, senza intervento diretto dei funzionari statali. Al contrario, il Venezuela è visto come un importante paese produttore di petrolio, detenendo il 17% delle riserve globali di greggio, circa 303 miliardi di barili.
La repressione delle merci venezuelane sembra avere ripercussioni dirette sulla produzione di greggio, la quale è diminuita a 860.000 barili al giorno, con un calo di circa 150.000 barili rispetto al mese precedente, secondo dati dell’Agenzia internazionale per l’energia. Gli esperti avvertono che le nuove restrizioni potrebbero aggravare ulteriormente la crisi economica e umanitaria del Paese.
A questa situazione si sommano i bombardamenti e gli attacchi portati a termine dal Pentagono contro presunti narcotrafficanti nel Pacifico, con l’ultimo attacco che ha portato a otto morti e tre imbarcazioni colpite, secondo l’Us Southern Command. Le operazioni hanno già causato almeno 95 vittime dall’inizio della campagna militare contro il regime di Maduro, in un contesto di crescente tensione fra Washington e Caracas.
Infine, le forze armate statunitensi hanno intensificato le loro operazioni nell’area a fronte di un inasprimento dei rapporti con il Venezuela, il cui governo continua a essere accusato di legami con il traffico di droga, ma anche di svendita delle sue risorse naturali sotto la pressione internazionale.
Che situazione assurda! Sembra incredibile come gli Stati Uniti stiano intensificando le pressioni sul Venezuela, ma alla fine chi ci guadagna veramente? E noi qui in Italia a cercare di capire come tutto questo ci influenzerà… La crisi economica potrebbe allargarsi e non so se siamo pronti a fronteggiare altre difficoltà. Ma è la storia che si ripete, no?