Possibilità di accordo tra Israele e Iran
Donald Trump è convinto che Israele e Iran «troveranno presto un accordo». Egli invoca Vladimir Putin come possibile «mediatore». Tuttavia, il presidente americano alterna tra messaggi di apertura e minacce nei confronti di Teheran: «Se verremo attaccati in qualsiasi modo, in qualsiasi forma dall’Iran, l’intera forza e la potenza delle forze armate americane si scateneranno a livelli mai visti prima», riporta Attuale.
Nel corso della domenica, Trump ha dedicato gran parte del suo tempo a un’intervista con la tv Abc, numerosi interventi sul suo social «Truth», e ha comunicato di aver avuto una serie di contatti e riunioni attinenti al Medio Oriente.
Recentemente, il presidente ha avuto una lunga conversazione telefonica con Putin, durante la quale i due leader hanno solo toccato superficialmente il tema della guerra in Ucraina, concentrandosi maggiormente sulle tensioni tra Tel Aviv e Teheran. Trump ha dichiarato che «Putin è pronto a interporsi» in questa crisi.
Tuttavia, la situazione sembra complessa: venerdì scorso, Benjamin Netanyahu ha affermato che la «campagna contro l’Iran» si intensificherà, e secondo notizie pubblicate da media americani, gli attacchi contro le installazioni nucleari e i laboratori iraniani sono previsti per durare almeno due settimane. Parallelamente, c’è un crescente numero di vittime e l’impressione che il conflitto tra i due paesi stia per diventare totale.
Nonostante ciò, Trump ha assicurato: «Presto avremo la pace tra Israele e Iran! Ci sono molti contatti e incontri in corso». La settimana scorsa rimaneva attivo un canale di dialogo tra Washington e Teheran, con una delegazione prevista ad incontrarsi in Oman.
Il presidente americano è dell’opinione che si possa ancora persuadere gli ayatollah a fermare il loro programma nucleare. Tuttavia, Netanyahu ha fatto saltare i piani politici disegnati dagli Stati Uniti, e ora Trump si chiede se questi eventi non possano, in effetti, accelerare un eventuale accordo.
Netanyahu ha avvertito Trump poco prima di dare ordine ai jet israeliani di bombardare l’Iran. Secondo fonti militari Usa, il presidente americano non ha tentato di fermare l’operazione, lasciando che Tel Aviv agisse autonomamente, pur avendo «segnalato un semaforo giallo». Secondo le informazioni riportate da Reuters, Trump ha «opposto il veto» al piano di uccidere l’ayatollah Ali Khamenei, la Guida suprema dell’Iran, ma Netanyahu ha smentito questa versione, etichettandola come «falsa notizia».
Il premier israeliano appare ora determinato, ignorando gli inviti alla moderazione da parte della comunità internazionale. Le possibilità di una vera diplomazia tra Israele e Iran sembrano scarse.
Trump ha evocato un ruolo per Putin in questo scenario. Ma quale? Il leader russo ha avviato una collaborazione sempre più stretta con Teheran, acquistando droni e munizioni che vengono poi utilizzati nel conflitto in Ucraina. Recentemente, il Cremlino ha lasciato intendere che Putin ha avuto conversazioni con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e con Netanyahu, ma senza risultati tangibili. La proposta di Putin come mediatore appare surreale, come rilevato anche dal presidente francese Emmanuel Macron, specialmente considerando il suo ruolo attuale nella crisi ucraina.
Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha cercato di coinvolgere Trump nel tentativo di prevenire una crisi che potrebbe incendiare tutta la regione. Tuttavia, Erdogan non è visto come un mediatore credibile, avendo rapporti tesi con entrambe le parti coinvolte.