Trump firma la legge per la declassificazione dei file su Epstein durante la visita del principe saudita
WASHINGTON – In un colpo di scena politico con significative implicazioni, il Presidente Donald Trump ha firmato la legge che obbliga il Dipartimento di Giustizia a rendere pubblici i file relativi a Jeffrey Epstein, dopo mesi di resistenza. La notizia arriva in concomitanza con un momento diplomatico di grande rilievo: la visita del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman alla Casa Bianca, caratterizzata da accordi multimiliardari e tensioni con la stampa americana, riporta Attuale.
Trump ha approvato l’Epstein Files Transparency Act, legge approvata all’unanimità dal Senato dopo un voto schiacciante della Camera. Secondo il testo, il Dipartimento di Giustizia dovrà rilasciare tutti i documenti non classificati riguardanti l’indagine Epstein entro 30 giorni, inclusi comunicazioni interne, log di volo e materiali investigativi. Tuttavia, l’amministrazione avrà la facoltà di redigere parti sensibili, come i dati sulle vittime o documenti che comprometterebbero indagini attive.
La mossa arriva dopo forti pressioni bipartisan su Trump, che in passato aveva definito la questione un “hoax” utilizzato dai suoi avversari politici. L’annuncio segue due giorni di intensa diplomazia, politica e tensioni mediatiche associate alla visita del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman a Washington, un incontro formalizzato tramite significativi accordi economici e militari, e un forum con leader dell’economia globale.
Il principe saudita è stato accolto alla Casa Bianca con cerimonie solenni, tra cui una cena di gala e un volo militare. Durante la visita, è stata formalizzata una serie di accordi che ridefiniscono le relazioni economiche tra Washington e Riad: investimenti sauditi per 600 miliardi di dollari, con l’obiettivo di raggiungere 1 trilione nei prossimi anni.
Alcuni degli accordi riguardano la difesa, prevedendo la possibile vendita di 48 caccia F-35 e centinaia di carri armati Abrams, un’intesa strategica con forti implicazioni geopolitiche. Tuttavia, le cerimonie e gli accordi sono stati oscurati da un nuovo scontro di Trump con la stampa americana. Una giornalista di ABC News, interrogando Trump sul caso Khashoggi e sui legami della famiglia presidenziale con la leadership saudita, ha ricevuto risposte ostili. Trump l’ha definita “terribile”, accusando la rete di “disinformazione” e minacciando di riconsiderarne la licenza. Questo episodio ha innescato forti reazioni da parte delle associazioni per la libertà di stampa, già preoccupate per il crescente clima di ostilità verso i media.
In concomitanza con la visita, Washington ha ospitato un forum sugli investimenti sauditi, con la partecipazione dei principali colossi americani, da Boeing a Google, fino a Palantir e multinazionali dell’energia e delle infrastrutture. Il messaggio emerso è chiaro: la partnership USA–Arabia Saudita si sta evolvendo in una piattaforma industriale e tecnologica a lungo termine, destinata a ridefinire i nuovi equilibri economici globali. Tra investimenti miliardari, intese sulla difesa e rapporti tesi con i media, la visita saudita ha rivelato una dinamica geopolitica in movimento, con Washington e Riad più vicine che mai.
Tuttavia, la decisione di declassificare i file Epstein aggiunge un ulteriore livello di complessità a una fase politica caratterizzata da tensioni e interrogativi. Le prossime settimane determineranno se questi due giorni saranno ricordati per la svolta strategica nei rapporti con l’Arabia Saudita, per il nuovo fronte con la stampa… o per le potenziali rivelazioni esplosive del caso Epstein.
Che caos! Mentre il principe saudita viene accolto come un re, Trump decide di svelare i segreti su Epstein. Ma quanto è strano tutto questo? Sembrano più in sceneggiatura di un film che in realtà. Speriamo che la verità venga a galla, ma con questi giochi di potere… chi ci crede più?