Trump conceda grazia a ex presidente honduregno condannato per traffico di droga
Martedì, Donald Trump ha concesso la grazia a Juan Orlando Hernández, ex presidente dell’Honduras condannato negli Stati Uniti a 45 anni di carcere con accuse di traffico di cocaina, una decisione sorprendente che contrasta fortemente con l’atteggiamento aggressivo di Trump verso il narcotraffico. Negli ultimi mesi, Trump ha promosso azioni militari e bombardamenti contro barche di presunti narcotrafficanti nel Mar dei Caraibi, eppure ha liberato Hernández, che era stato detenuto per aver contribuito a portare oltre 400 tonnellate di cocaina negli Stati Uniti e ritenuto dai giudici statunitensi al centro di «una delle più grandi e violente cospirazioni al mondo per favorire il traffico di droga», riporta Attuale.
La grazia è il risultato di una lunga opera di influenza da parte di collaboratori di Trump, con cui Hernández intratteneva variegati interessi economici. Le tempistiche sembrano rientrare nel tentativo di Trump di influenzare le elezioni presidenziali in Honduras, con l’annuncio della grazia avvenuto due giorni prima delle votazioni e il suo sostegno al candidato conservatore del partito di Hernández.
L’Honduras, con circa 10 milioni di abitanti, è il paese più povero e corrotto dell’America Centrale, caratterizzato da tassi di omicidi fra i più alti al mondo, risultati dell’enorme potere dei gruppi criminali attivi nel traffico di droga. Hernández, noto anche con le iniziali JOH, ha 57 anni ed è stato una figura influente nella politica dell’Honduras per oltre quindici anni, ricoprendo la carica di presidente in due mandati, tra il 2014 e il 2022.
Nel 2022, l’allora presidente di sinistra Xiomara Castro lo estradò negli Stati Uniti, dove la procura dimostrò i legami di Hernández con i gruppi criminali già dal 2009, all’epoca della sua carriera politica come deputato. A differenza di molti politici honduregni, Hernández proviene da una famiglia di coltivatori di caffè e la sua rapida ascesa è stata facilitata dal sostegno di narcotrafficanti.
Durante il processo, è emerso che Hernández utilizzava forze di polizia e militari per favorire i gruppi a lui vicini, mentre i profitti del narcotraffico finanziavano le sue campagne elettorali. Testimoni hanno riferito di aver corrotto Hernández con somme consistenti, inclusa una tangente di un milione di dollari pagata dal noto narcotrafficante messicano Joaquín “El Chapo” Guzmán. Hernández si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di essere vittima di una cospirazione politica.
Hernández aveva mantenuto buone relazioni con diverse amministrazioni statunitensi. Barack Obama lo definì uno degli «eccellenti partner» degli Stati Uniti, mentre Trump lo lodò per l’impegno nella lotta al narcotraffico, riconoscendo la sua vittoria nelle contestate elezioni presidenziali del 2017. Durante l’amministrazione Biden, Hernández era considerato un alleato nella limitazione dei flussi migratori.
Hernández ha costruito forti legami negli Stati Uniti, specialmente durante il primo mandato di Trump, proponendosi come un alleato per bloccare i migranti e sviluppando progetti economici, come le zone di libero commercio (ZEDE) sulla costa honduregna. Tuttavia, al termine del suo secondo mandato, i progetti sono stati bloccati e dichiarati anticostituzionali, con gli investitori statunitensi che hanno presentato una causa da 11 miliardi di dollari.
Tra i sostenitori più convinti delle ZEDE c’è Roger Stone, lobbista di destra e consigliere di lunga data di Trump, che ha attivamente promosso la grazia di Hernández. In una lettera, Hernández ha evidenziato somiglianze tra la sua situazione e quella di Trump, affermando di essere vittima di un «profondo stato» e di una persecuzione politica, senza fornire prove concrete. Attualmente rimane incerta la sua intenzione di tornare in Honduras, dove inizialmente la sua estradizione era stata accolta con favore dalla popolazione, ma oggi l’opinione pubblica appare divisa sulla sua figura, considerando i suoi legami con la corruzione e la criminalità come una delle principali cause delle difficoltà del paese.