Trump minimizza il suo ruolo nella mediazione tra Russia e Ucraina
NEW YORK – Due settimane dopo il summit di Ferragosto tra Trump e Putin, il presidente americano ha dichiarato in un’intervista al Daily Caller che un bilaterale tra i leader russo e ucraino sembra improbabile. “Andiamo d’accordo. Abbiamo avuto un buon rapporto per anni – ha spiegato Trump – Mi sarebbe piaciuto. Forse, devono combattere ancora un po’. Continuare stupidamente a combattere”, riporta Attuale.
La scorsa settimana Trump ha ridimensionato il suo ruolo nella mediazione per la pace in Ucraina, affermando che la collaborazione richiede il consenso di entrambe le parti. Durante un incontro di gabinetto, ha espresso frustrazione, definendo la situazione “tutta una posa, sono tutte stronzate”. In seguito a uno dei più violenti attacchi russi, che ha causato 25 morti, tra cui 4 bambini, la portavoce Karoline Leavitt ha sottolineato che Trump “non è contento di queste notizie, ma non è neppure sorpreso”.
Ritornando sull’ipotesi di un trilaterale tra lui, Putin e Zelensky, Trump ha dichiarato che potrebbe ancora accadere, sebbene non sia certo di un bilaterale. “A volte le persone non sono pronte a fermarsi”, ha aggiunto, utilizzando un’analogia infantile per descrivere le dinamiche conflittuali.
Uno dei punti cruciali ora è se Trump prenderà la decisione di ritirarsi dalla mediazione o imporrà sanzioni secondarie, come promesso in caso di rifiuto di Putin al cessate il fuoco. Il suo segretario di Stato, Marco Rubio, ha dichiarato che le sanzioni sono ancora un’opzione, ma Trump potrebbe esitare per non ostacolare gli “sforzi di pace”. Secondo fonti di CNN e Axios, il presidente sta ponderando di ridurre il suo coinvolgimento diplomatico, aspettando che le parti dimostrino “maggiore flessibilità”.
Non è chiaro se ci sia una scadenza stabilita: ripetuti ultimatum non sono stati rispettati. Venerdì 22 agosto, Trump ha affermato di sapere entro “due settimane” se la Russia è seria sui negoziati, suggerendo che potrebbe ritirarsi dalla mediazione in quel frangente.
Tuttavia, consiglieri di Trump stanno puntando il dito contro i leader europei, accusandoli di minare gli sforzi di pace e incoraggiare Zelensky a mantenere aspettative irrealistiche. Un funzionario ha dichiarato che “britannici e francesi sono stati costruttivi”, mentre altri Paesi europei non sono pronti a esporsi, lasciando che gli Stati Uniti si facciano carico del conflitto.
Le pressioni su Trump provengono da diverse fazioni della sua base, con il segmento nazionalista-populista che sostiene che un coinvolgimento prolungato in Ucraina non è nell’interesse americano. Durante le interazioni con Daily Caller, Trump ha ribadito la sua disponibilità ad “aiutare l’Europa” attraverso supporto aereo, ma ha affermato “non è la nostra guerra” e ha elogiato il finanziamento NATO per le armi inviate a Kiev.