È bufera a sinistra dopo le parole del leader dell’M5S Giuseppe Conte. I centristi del Pd attaccano: “Quale politica estera condividere con lui?”
Le dichiarazioni di Giuseppe Conte su Donald Trump e la guerra in Ucraina scatenano un terremoto nel già fragile equilibrio tra le opposizioni. All’uscita da Montecitorio, il leader del Movimento 5 Stelle ha elogiato le parole dell’ex presidente Usa, che ha definito la strategia occidentale sull’Ucraina una “propaganda bellicistica” smascherata “con ruvidezza”. Un commento che ha innescato la dura reazione di esponenti del Partito Democratico, di Azione e di Più Europa, mettendo in discussione la possibilità di un’alleanza progressista in vista delle prossime elezioni.
Conte ha ribadito che “battere militarmente la Russia era irrealistico”, sottolineando che questa posizione è stata portata avanti dal M5S da tre anni, in linea con le valutazioni di esperti militari. Parole pesanti anche per il governo Meloni: “Io, al posto della premier, davanti a questa vergogna, a questo fallimento, mi dimetterei”.
L’ira di Azione e del PD
La presa di posizione dell’ex premier ha immediatamente provocato reazioni nel centrosinistra. Tra i primi a replicare, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno (Pd) ha attaccato Conte su X: “Dunque dalla parte di Trump e dei nemici della democrazia, contro l’Ue e contro lo Stato di diritto. C’è un limite a tutto”. Anche Giorgio Gori, eurodeputato Pd, ha espresso perplessità: “Quale politica estera pensiamo di condividere con lui?”.
Ancora più duro Carlo Calenda, che ha chiamato in causa direttamente Elly Schlein: “In questo tornante della storia, se stai con Trump e Putin contro le cancellerie europee, sei un traditore dell’Europa e dell’Italia. Se il Pd ne prenderà atto e avrà il coraggio di rompere ogni legame con i 5S, si potranno trovare convergenze. Altrimenti, costruite pure la coalizione della sinistra per Trump e Putin”.
Anche Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, ha avvertito il Pd: “Ultima chiamata. Se dopo le parole di Conte non c’è una presa di distanza dai 5S, si metterà la parola fine a ogni possibile intesa tra le opposizioni”.
Le repliche del M5S
Gli eurodeputati pentastellati sono intervenuti per difendere Conte, definendo “ridicolo” l’accostamento del M5S a Trump: “Siamo stati i primi a criticare il Presidente americano per il suo piano su Gaza, la politica dei dazi e l’aumento delle spese militari”.
A smorzare i toni ci prova Goffredo Bettini che ha invitato alla calma, chiedendo “un clima civile di rispetto anche nelle differenze”. Bettini ha anche difeso Conte, negando la vicinanza tra il leader pentastellato e Putin, Orban e la destra europea.
Il silenzio di Schlein
Mentre le tensioni tra i partiti di opposizione si acuiscono, la segretaria del Pd Elly Schlein per ora resta in silenzio. Dopo una conferenza stampa alla Camera sulle disuguaglianze, ha evitato le domande dei cronisti, lasciando aperto il dibattito su quale direzione prenderà il suo partito di fronte alla spaccatura con il M5S. Interrogativi che, ora dopo ora, sembrano sempre più pressanti.
E lo scontro sulle parole di Conte continua a infiammare il dibattito politico, rendendo ancora più complessa la possibilità di una coalizione unitaria a sinistra.