Truppe europee in Ucraina, Meloni a Londra nel vertice decisivo per la pace

28.02.2025
Truppe europee in Ucraina, Meloni a Londra nel vertice decisivo per la pace
Truppe europee in Ucraina, Meloni a Londra nel vertice decisivo per la pace

Il premier britannico Starmer ha organizzato un summit con i leader europei per discutere di come continuare a sostenere Kiev. Oltre a Zelensky è stato invitato anche il turco Erdogan

I leader europei sono alla ricerca di una nuova strategia per continuare a sostenere l’Ucraina anche in caso di un reale disimpegno degli Stati Uniti di Donald Trump. Per fare il punto della situazione e affinare le prossime mosse, il premier britannico Keir Starmer ha invitato oltre una dozzina di capi di Stato e di governo domenica a Londra.

Il vertice servirà ad aggiornare i colleghi sull’esito dell’incontro appena avvenuto a Washington con Trump, seguito a quello che lo statunitense ha avuto con Emmanuel Macron, ma anche a discutere temi caldi come quello dell’invio di truppe di pace in Ucraina in caso di fine delle ostilità.

Summit allargato

A differenza dell’altro mini summit organizzato dal presidente francese, che aveva visto la partecipazione dei leader di Regno Unito, Italia (Giorgia Meloni), Germania (Olaf Scholz), Polonia (Donald Tusk), Spagna (Pedro Sánchez), Paesi Bassi (Dick Schoof) e Danimarca (Mette Frederiksen), la riunione di Londra sarà molto più ampia. Saranno presenti, innanzitutto, l’ucraino Volodymyr Zelensky e ci sarà anche il turco Recep Tayyip Erdoğan.

Starmer ha inoltre invitato i leader di Norvegia, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca e Romania. Parteciperanno anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, e i vertici dell’Ue, Ursula von der Leyen e António Costa. Il primo ministro britannico avrà inoltre, prima del vertice in presenza, una videochiamata con i leader baltici di Estonia, Lettonia e Lituania. Inoltre, incontrerà Giorgia Meloni a tu per tu prima dell’inizio della riunione.

Rafforzare la posizione dell’Ucraina

Downing Street ha affermato che il summit sarà la continuazione dell’incontro di Parigi e si concentrerà sul “rafforzamento della posizione dell’Ucraina, incluso il continuo supporto militare e una maggiore pressione economica sulla Russia”. Il vertice sottolineerà ancora una volta la necessità di un “accordo forte e duraturo che garantisca una pace permanente” e discuterà “i prossimi passi nella pianificazione di forti garanzie di sicurezza”. Starmer, pur ribadendo che l’Ucraina deve far parte di qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra triennale con la Russia, riconoscerà anche “la necessità che l’Europa faccia la sua parte nella difesa e si faccia avanti per il bene della sicurezza collettiva”.

Questo significa che gli europei potrebbero essere chiamati in prima persona a garantire la sicurezza dell’Ucraina, ritenuta inscindibile da quella collettiva, inviando truppe di pace nel Paese in caso di accordo di pace. Un tema caldo, caldissimo, su cui sono soprattutto Francia e Regno Unito a spingere, ma sul quale l’Italia si è mostrata finora molto cauta, se non scettica. 

Serve il sostegno degli Usa

Durante i colloqui di ieri alla Casa Bianca, Trump ha assunto un tono più morbido sulla crisi ucraina, ma si è rifiutato di prendere impegni fermi sulle garanzie di sicurezza degli Stati Uniti, di cui l’Europa ha invece bisogno. Sia l’incontro con Macron prima, sia quello con Starmer poi, sembrano però essere serviti a ridurre le distanze tra le due sponde dell’Atlantico, anche se Trump resta sempre imprevedibile e le sue dichiarazioni non sempre vengono seguite da azioni in linea con le sue parole.

Ma, come quello con il leader francese, anche l’incontro con il leader britannico sembra essere stato un successo. L’approccio vincente con il miliardario statunitense pare essere un mix tra lusinghe e fermezza, perché il repubblicano ama essere adulato, ma apprezza anche la determinazione e la forza nei suoi interlocutori.

Dopo l’incontro con Starmer, ad esempio, Trump si è rimangiato l’accusa a Zelensky di essere un dittatore, affermando di non ricordare di averlo detto, e ha ribadito il suo impegno a rispettare l’articolo 5 del Trattato della Nato, che impone agli alleati di difendere un membro dell’Alleanza in caso di attacco. “Lo sostengo”, ha dichiarato, aggiungendo però di non ritenere che ci saranno ragioni per doverlo applicare.

Trump ha anche detto di credere che Vladimir Putin rispetterà un eventuale accordo di pace con l’Ucraina. L’Europa, tuttavia, non ha la stessa fiducia e ha bisogno di garanzie che, in caso di necessità, gli Stati Uniti saranno dalla sua parte. Ma, nel frattempo, deve prepararsi all’eventualità di difendere l’Ucraina (e se stessa) da sola.

Lascia un commento

Your email address will not be published.