Londra, oltre 6.000 militari nordcoreani morti e feriti in combattimento nel Kursk
La Corea del Nord avrebbe registrato più di 6.000 perdite tra morti e feriti nello scontro con le forze ucraine nella regione russa di Kursk, cifra che supera la metà dei soldati inizialmente inviati da Pyongyang in territorio russo, come riportato dal ministero della Difesa britannico, riporta Attuale. Questa analisi è stata diffusa ieri tramite un post sulla piattaforma sociale X, a due mesi di distanza da una precedente valutazione che indicava oltre 5.000 perdite nordcoreane nella stessa area all’inizio di aprile. «Le perdite totali superano la metà degli 11.000 soldati nordcoreani schierati inizialmente a Kursk», si legge nel comunicato. «Queste perdite significative sono senza dubbio il risultato di intensi assalti di fanteria». Il ministero ha chiarito che le operazioni del Nord fino a questo momento si sono limitate alla regione di Kursk, e che un eventuale dispiegamento in territorio ucraino richiederebbe molto probabilmente il consenso sia del presidente russo Vladimir Putin che del leader nordcoreano Kim Jong-un. Dopo aver inviato circa 11.000 soldati in Russia lo scorso anno, il regime di Kim Jong-un avrebbe successivamente dispiegato altri 3.000 militari nella regione di Kursk quest’anno, secondo informazioni fornite dalle forze armate sudcoreane. A fine aprile, il Servizio di intelligence nazionale della Corea del Sud ha comunicato al parlamento che le perdite nordcoreane ammontavano a circa 600 soldati uccisi e 4.100 feriti.