KIEV – L’incontro di cinque ore a Shell Bay, un club esclusivo a Miami, ha visto protagonisti Jared Kushner e Rusten Umerov, le delegazioni americana e ucraina, impegnate a tracciare una road map per un possibile cessate il fuoco in Ucraina. La discussione ha messo in luce le difficoltà che i rappresentanti ucraini stanno affrontando, con Umerov che ha affermato: «Gli Stati Uniti ci ascoltano e ci sostengono», riportando però le diversità negli approcci di Washington, che si considera mediatrice e non parte attiva nel conflitto. I temi centrali rimangono la cessione di territori ucraini e i requisiti di sicurezza per Kiev, in vista dell’incontro decisivo con Vladimir Putin a Mosca. Il confronto si preannuncia complesso, con la Casa Bianca che propone potenziali concessioni sulla Crimea e il Donbass. Umerov ha sintetizzato le aspettative, sottolineando la necessità di mantenere elevati standard di sicurezza per l’Ucraina e di evitare una terza invasione, riporta Attuale.
I nodi sul tavolo
La questione dei territori sarà cruciale nei colloqui a Mosca, dove Washington spera di raggiungere un accordo che permetta all’Ucraina di mantenere la sua indipendenza e di non compromettere la propria sovranità. «Ci sono molte cose da fare», afferma un funzionario americano, sottolineando che a Shell Bay si è lavorato intensamente sull’implementazione di quanto concordato. Il contesto è reso complesso dall’attuale scandalo di corruzione, che ha colpito il governo ucraino, rendendo difficile la situazione politica per Zelensky, che nei prossimi giorni si recherà all’Eliseo per discutere con il presidente francese Emmanuel Macron.
Il clima diplomatico di incertezza genera preoccupazioni. Il vicepremier Kyslystya ha commentato con cautela: «L’atmosfera è caotica, ogni piccolo cambiamento può influenzare i risultati»; evidentemente, i leader europei si trovano in una posizione complicata, incapaci di risolvere nodi complessi che richiedono una mediazione che sfida le attuali dinamiche interne e internazionali.
