Usa e Ue, dazi differenti: Trump parla di affare vantaggioso per tutti

29.07.2025 23:15
Usa e Ue, dazi differenti: Trump parla di affare vantaggioso per tutti

Il Nuovo Accordo Commerciale tra UE e Stati Uniti

Dal nostro corrispondente
PARIGI – La sensazione di disappunto si mescola con un certo sollievo per un accordo che, seppur ridimensionato, è considerato «senz’altro migliore di una guerra commerciale con gli Usa», secondo il parere prevalente nei circoli politici europei. Ora ci si confronta con le implicazioni dell’intesa, o quello che alcuni definiscono il «buon affare per tutti» nelle parole di Donald Trump durante un volo a bordo dell’Air Force One, riporta Attuale.

Non è ancora chiaro, oltre al noto 15 percento di dazi sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, quali siano le merci coinvolte. Le due parti fornivano interpretazioni diverse su questo aspetto cruciale. Ci si chiede, ad esempio, se vini e liquori siano inclusi nell’accordo. La Francia, che fa pressione per la salvaguardia dello champagne, ha espresso ottimismo tramite il ministro dell’Economia, Éric Lombard, il quale ha suggerito che lo stesso trattamento riservato all’industria aeronautica dovrebbe applicarsi agli alcolici, dando certezza al settore che rappresenta un simbolo della cultura europea di alta qualità.

In un’intervista con Libération, Lombard si dimostra favorevole all’idea che gli alcolici potrebbero essere esentati dalle nuove tariffe, supportato anche da Laurent Saint-Martin, suo collega con delega al commercio, che afferma «ci risulta che gli alcolici siano effettivamente esentati». Tuttavia, le autorità americane affermano il contrario, insinuando l’inclusione di tasse anche su vini e distillati, il che preoccupa numerosi produttori, tra cui Bernard Arnault, fondatore del gruppo LVMH.

Arnault stesso ha definito l’accordo un «atto di responsabilità», ma ha evidenziato una “omissione dannosa” che mette in pericolo il settore vinicolo europeo per l’incertezza che ne deriva. Il magnate del lusso ha ribadito che il suo gruppo opera in diversi paesi e ha insistito sull’importanza di mantenere il dialogo tra le due sponde dell’Atlantico, anche a costo di compromessi.

La situazione degli alcolici è esemplificativa delle complessità che rendono difficile il passaggio da un’intesa di principio a una realtà concreta. L’incertezza gravita attorno a diverse altre aree come il digitale, i farmaci, i microchip, i metalli e le armi.

Gli Stati Uniti hanno sottolineato che l’UE non imporrà né manterrà tariffe per l’uso della Rete; tuttavia, un portavoce della Commissione, Olof Gill, ha specificato che non si prevede di modificare le normative attuali in materia. Nella bozza americana dell’accordo, i farmaci e i chip europei sono tassati al 15 percento, contrariamente alla versione europea che prevede esenzioni.

Relativamente ai metalli, come acciaio e alluminio, le tariffe rimangono considerevoli, fissate al 50 percento secondo Washington, mentre Bruxelles spinge per proseguire i negoziati al fine di ottenere condizioni più favorevoli. Gli Stati Uniti celebrano anche l’impegno di «importanti acquisti europei di equipaggiamenti militari americani», ma l’UE consta di informazioni vaghe, trattandosi in effetti di una mera aspettativa da parte di Trump, senza alcun riferimento esplicito nel documento al riguardo.

Le incertezze su queste questioni dovrebbero essere finalmente chiarite con una dichiarazione congiunta prevista per venerdì e con i decreti esecutivi che il presidente Trump intende firmare.

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