Negli Stati Uniti, come annunciato da Mark Zuckerberg, comincia la fase di test delle ‘Community Notes’, già implementate su X
Sono passati poco più di due mesi – era il 7 gennaio – da quando Mark Zuckerberg ha annunciato una serie di modifiche alle politiche di moderazione dei contenuti sui social da parte di Meta, galassia che ingloba Facebook, Instagram e il meno quotato Threads: stop al programma di fact-checking introdotto nel 2016, basato su organizzazioni terze indipendenti che valutavano post apparentemente falsi e propagandistici, etichettandoli come inaccurati e offrendo al contempo agli utenti maggiori informazioni.
Il sistema viene sostituito, come già annunciato, dalle Community Notes, che a partire da oggi, martedì 18 marzo, cominciano la necessaria fase di test negli Stati Uniti. Introdotte da Elon Musk dopo l’acquisto di Twitter (ora X), coinvolgono utenti con punti di vista differenti su diverse questioni, i quali aggiungono contesto o chiarimenti a post possibilmente controversi. Con questa iniziativa, quindi, chi bazzica su Facebook, Instagram e Threads potrà scrivere note contestuali su vari contenuti: per essere idonei è necessario iscriversi a una lista d’attesa, avere più di 18 anni e un account in regola, ed essere iscritti alle piattaforme da più di sei mesi.
Stando ai dati diffusi da Meta, ad oggi, sono 200mila i potenziali ‘contributor’ negli Usa già iscritti al programma. Nella fase di rodaggio, le note non appariranno direttamente sui contenuti social, ma saranno filtrate e valutate dalla società, prima dell’implementazione pubblica. Alcuni dettagli sul programma: le note non potranno superare i 500 caratteri, dovranno includere almeno un link, e inizialmente supporteranno sei lingue, le più diffuse negli States: inglese, spagnolo, cinese, vietnamita, francese e portoghese.
L’intenzione di Meta è quella di implementare gradualmente il sistema in tutto il mondo, ma sarà un processo in divenire. “Non lo faremo immediatamente – spiega la società -. Fino a quando le Community Notes non verranno lanciate in altri Paesi, il programma di verifica dei fatti di terze parti rimarrà in vigore”. Contestualmente al progressivo abbandono del fact-checking, Meta ha anche ridotto le sue iniziative sulla diversità e allentato le regole di moderazione dei contenuti su Facebook e Instagram, in particolare per quanto riguarda alcune forme di discorso ostile.