Varsavia istituisce un Centro per la sicurezza marittima per proteggere le infrastrutture strategiche nel Baltico

25.07.2025 16:15
Varsavia istituisce un Centro per la sicurezza marittima per proteggere le infrastrutture strategiche nel Baltico
Varsavia istituisce un Centro per la sicurezza marittima per proteggere le infrastrutture strategiche nel Baltico

Approvato dal Sejm il progetto per un nuovo organismo nazionale di sicurezza in mare

Il 24 luglio 2025, il Comitato per l’economia marittima e la navigazione interna del Sejm polacco ha approvato un disegno di legge presentato dal Ministero degli Interni per la creazione del Centro per la sicurezza marittima. Il nuovo organismo sarà incaricato della protezione delle infrastrutture critiche nei territori marittimi polacchi, inclusi porti, terminali di carburante e gas, oleodotti, cavi sottomarini e parchi eolici offshore. Il centro avrà inoltre il compito di coordinare le attività di monitoraggio e lo scambio informativo nelle zone economiche marittime della Polonia. Il governo ha sottolineato che l’obiettivo principale è rafforzare la resilienza del paese di fronte alle minacce ibride e alle attività ostili nel Mar Baltico. Maggiori dettagli sono disponibili nella nota ufficiale del Ministero dell’Interno.

Preoccupazione per la carenza di personale nella Guardia di frontiera

Durante i lavori parlamentari, i membri del Comitato hanno espresso profonda preoccupazione per la grave carenza di personale nei distaccamenti della Guardia di frontiera nelle regioni di Kashubia e Pomerania. Si tratta di aree strategiche, in cui sono in corso investimenti fondamentali per la sicurezza energetica nazionale. Il Parlamento ha chiesto al ministro degli Interni interventi urgenti per garantire un’adeguata copertura operativa dei distaccamenti costieri. Il Ministero ha confermato che, oltre al nuovo Centro, sono in fase di attuazione ulteriori misure per la sicurezza portuale, tra cui l’impiego di unità armate specializzate e dispositivi per il contrasto ai droni marini.

Le minacce russe spingono Varsavia ad alzare il livello di allerta

La decisione di Varsavia arriva sullo sfondo di crescenti minacce dalla Russia. Secondo le autorità polacche, Mosca rappresenta la principale fonte di rischio per la sicurezza delle acque territoriali nel Baltico. Negli ultimi anni, si è registrata un’intensificazione delle attività di guerra ibrida, sabotaggi e cyberattacchi nella regione. La situazione si è aggravata ulteriormente dopo che, nel 2024, la Russia ha tentato di modificare i confini marittimi a spese di Lituania e Finlandia, provocando forti proteste diplomatiche e un rafforzamento delle difese NATO.

Infrastrutture energetiche e navigazione sotto attacco

Un ulteriore elemento di allarme è rappresentato dal cosiddetto “flotta ombra” russa, composta da vecchie petroliere con proprietà opache, impiegate per eludere le sanzioni occidentali. A questo si aggiungono i droni navali di origine ignota, potenzialmente legati alla Russia, che rappresentano un rischio diretto per le infrastrutture energetiche, comprese le centrali eoliche offshore. Le autorità polacche segnalano anche episodi frequenti di disturbo dei segnali GPS da parte russa, con impatti gravi sulla navigazione marittima e aerea civile.

Rafforzamento della difesa baltica: dalle misure nazionali alle iniziative NATO

Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania hanno annunciato l’aumento delle spese militari fino al 6% del PIL, uno dei livelli più alti in Europa. In Lettonia, è stata introdotta una legge che vieta l’accesso ai settori della sicurezza critica per i cittadini russi e bielorussi. In Estonia, invece, è in fase di sviluppo un’imbarcazione robotica destinata al pattugliamento del confine marittimo con la Russia. A livello multilaterale, la NATO ha rafforzato la presenza aerea sul Baltico e ha istituito la missione Baltic Sentry, volta alla protezione delle infrastrutture sottomarine strategiche della regione.

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