Al termine dell’incontro tra i leader dell’Alleanza, la premier ha evidenziato che le spese approvate siano «necessarie per rafforzare la nostra difesa e sicurezza. Difesa Ue? Noi nella Nato, decidiamo dove stare», riporta Attuale.
Il vertice della Nato, svoltosi tra ieri e oggi all’Aja, è stato descritto dalla premier Giorgia Meloni come «un momento importante, grazie agli impegni significativi e sostenibili assunti». Al termine dell’incontro, Meloni ha rimarcato che le spese approvate sono fondamentali per garantire la sicurezza e la difesa del Paese. Ha inoltre assicurato che «non verrà sottratto nemmeno un euro alle priorità del governo e dei cittadini italiani». Per quanto riguarda il 2026, ha aggiunto che «non è prevista l’attivazione della clausola di salvaguardia» del Patto di Stabilità per le spese militari, poiché «i costi sono sostenibili».
Le spese militari e la Spagna
In merito alla spesa militare, Meloni ha fatto notare che «l’Italia ha fatto come la Spagna, o viceversa, visto che abbiamo firmato lo stesso documento». Ha aggiunto che non sono emersi dissensi dall’accordo, ma piuttosto un clima di approvazione. Il summit ha confermato quanto già anticipato: gli Alleati si impegnano ad aumentare progressivamente la spesa fino a raggiungere, entro il 2035, un livello aggregato del 5% del Pil. Questo traguardo è mirato a garantire forze e risorse sufficienti per scoraggiare e difendersi da possibili aggressioni. Nel concreto, la spesa militare “core” dovrà raggiungere il 3,5% del Pil, mentre un ulteriore 1,5% può essere destinato ad investimenti complementari legati alla sicurezza e alla difesa, quali la protezione delle infrastrutture e lo sviluppo della base industriale. Inoltre, ai Paesi membri è concessa flessibilità riguardo ai tempi e alle modalità per conseguire questi obiettivi, come richiesto esplicitamente dalla Spagna e, meno pubblicamente, da altri governi europei.
«Difesa Ue? Noi nella Nato, decidiamo dove stare»
Meloni ha inoltre chiarito che l’Italia deve «decidere dove stare: facciamo parte della Nato, che è il sistema di difesa occidentale basato sulla cooperazione tra eserciti nazionali. La creazione di una difesa a livello superiore implicherebbe o l’uscita dalla Nato o la necessità di istituire una difesa per la Nato stessa, che attualmente non esiste. Pertanto, dobbiamo essere la colonna europea della Nato e lavorare per migliorare la cooperazione in ambito europeo per la nostra difesa e le nostre aziende», ha affermato.
Gli altri cessate il fuoco
Rivolgendosi al presidente Donald Trump e al summit, Meloni ha dichiarato che «la stessa determinazione» mostrata nella guerra tra Israele e Iran deve essere applicata anche per i cessate il fuoco in Ucraina e Gaza, sottolineando che «a Gaza la situazione è insostenibile». In merito ai dazi del 10% al centro di una possibile intesa tra Ue e Usa, la premier si è detta «abbastanza d’accordo. Non sarebbe particolarmente impattante» per le imprese.
Meloni: «Nel testo Nato c’è impegno per il sostegno a Kiev»
Nel punto stampa, Meloni ha rimarcato: «Il fatto che nel testo ci sia il sostegno all’Ucraina, ribadito da tutti gli attori, è ciò che per noi fa la differenza. Significa che continuiamo a supportare l’Ucraina».