La violenza sommersa e il femminicidio: l’allerta di Stefano Ciccone
Roma, 30 ottobre 2025 – Quando si torna da una partita di calcetto e si chiede se la cena è pronta, il quadro che si presenta è sconcertante. Le vittime della violenza domestica, oggi più che mai, sono invisibili, mentre gli aggressori si mimetizzano come figure familiari. Oltre le apparenze, c’è una realtà inquietante che richiede attenzione, e i segnali di allerta sono evidenti. “Dobbiamo iniziare a riconoscerli”, avverte Stefano Ciccone dell’osservatorio Maschile plurale, una rete di uomini che promuove un cambiamento culturale oltre il patriarcato, riporta Attuale.
Nonostante le manifestazioni di violenza siano spesso nascoste, Ciccone sottolinea che le tracce di essa sono evidenti nei frasi, negli sguardi e nei gesti delle persone intorno a noi. “Quando un uomo zittisce bruscamente la compagna in presenza di amici o la fa apparire ridicola, tutti dobbiamo allertarci. E non possiamo ignorare le donne che lavorano per decenni senza una propria autonomia finanziaria, perché tutto è gestito dall’uomo di casa”, dichiara Ciccone, sottolineando l’importanza di essere osservatori attenti in ogni contesto sociale.
Il quadro delineato da Ciccone getta luce sulla difficoltà di distinguere tra una relazione normale e quella che sfocia nella violenza. “Quando noto un giovane che chiama incessantemente l’ex fidanzata per controllarla, anche se si sono appena lasciati, mi preoccupo. E sono solo alcuni esempi di comportamenti che devono destare sospetti”, prosegue. Il pericolo di normalizzare certi comportamenti è palpabile, con uomini che esibiscono atteggiamenti di controllo e possesso come se fossero segni di amore.
Ciccone avverte che l’autocommiserazione maschile è un problema crescente. “Molti uomini percepiscono il cambiamento come una minaccia, vedendosi come vittime. È inaccettabile”, afferma, citando episodi scandalosi come quello di un deputato che indossava una maglietta con la scritta provocatoria: “Se non puoi sedurla puoi sedarla”. Di fatto, si tratta di una miseria maschile che deve essere affrontata.
L’analisi di Ciccone mette in risalto la necessità di responsabilizzare tutti nel riconoscere e combattere la violenza di genere. “Le nostre comunità devono evolversi e smettere di considerare certi comportamenti come innocui o trasgressivi. Dobbiamo denunciarli e affrontarli, rendendo evidente che questo è il passato che dobbiamo superare”, conclude.