Si dimette Yermak, potente braccio destro di Zelensky, coinvolto in uno scandalo di corruzione
(Francesco Battistini, inviato) La grotta di Ali Babà è in via della Banca, un’elegante e blindata strada nel quartiere governativo di Kiev, dove si trova la residenza presidenziale, la Casa delle Chimere in stile Gaudì, che ospita Volodymyr Zelensky. Venerdì mattina, gli agenti della Agenzia anticorruzione e della Procura speciale si sono presentati all’abitazione di Andriy Yermak, 54 anni, già consigliere del presidente, per eseguire un’operazione di perquisizione. “Siamo qui per un ordine di perquisizione della sua abitazione e del suo ufficio. È disposto a collaborare…?”, hanno chiesto gli agenti. Yermak ha acconsentito, pur sapendo che l’inchiesta Mida, il più grande scandalo ucraino dall’inizio del conflitto, lo coinvolge come il misterioso “Ali Babà”, appellativo utilizzato nelle intercettazioni. Una situazione che ha portato alla sua definitiva destituzione, riporta Attuale.
L’uscita di scena di Yermak, noto come “il Cardinale”, segnala una significativa perdita di potere all’interno del governo ucraino. Da quasi quattro anni, Yermak era una figura centrale nella stanza dei bottoni di Kiev, la quale ora affronterà una ristrutturazione critica. Il suo ruolo era diventato sempre più difficile da sostenere, con un’opinione pubblica sempre più critica nei suoi confronti, tanto che il 70% della popolazione lo voleva rimosso. Il presidente Zelensky, pur avendo tentato di salvarlo, ha ceduto alle pressioni interne e internazionali, annunciando la sua dipartita in un video rivolto alla nazione: “Il capo di gabinetto Yermak mi ha presentato le sue dimissioni”.
Questo licenziamento segue le crescenti pressioni dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti, che hanno intensificato le richieste di maggiore trasparenza e responsabilità nel governo ucraino. Le parole di un diplomatico europeo, che ha definito Yermak come un “elemento tossico”, chiariscono la volontà degli alleati di vedere azioni concrete nella lotta alla corruzione ucraina. Al contempo, l’analista politico Bohdan Nahaylo sottolinea come le decisioni strategiche cruciali erano passate attraverso Yermak, rendendo la sua assenza un potenziale vuoto di potere in un momento critico per il Paese.
Con l’immediato futuro dell’Ucraina nei negoziati incerto, gli analisti avvertono che il Cremlino farà leva su questo scandalo. La successione al posto di Yermak è già in discussione, con nomi come Andrii Gnatov, Andrii Sybiha e Rustem Umerov in corsa per formare un nuovo triumvirato di negoziatori. La sfida sarà quella di rispondere adeguatamente alle richieste di governance che giungono dall’Occidente, mentre Zelensky sottolinea la necessità di mantenere l’unità e resistere alle pressioni esterne.
Nei prossimi giorni, una delegazione statunitense è prevista a Mosca, e il viceministro dell’Esercito USA, Dan Driscoll, è atteso a Kiev. Zelensky ha avvertito che “non possiamo permetterci errori”, evidenziando l’importanza di un approccio coeso e strategico nel proseguire la guerra. La lotta contro la corruzione non è solo una questione interna, ma ha implicazioni dirette per la sicurezza e la stabilità del Paese nel contesto della guerra attuale: “Ali Babà e i suoi ladroni la pagheranno, se tali saranno giudicati”, ha aggiunto Zelensky, rimarcando il suo impegno per l’unità e la determinazione a continuare la lotta per l’Ucraina.