DALLA NOSTRA INVIATA
KIEV “Sono sempre pronto per le elezioni”. Volodymyr Zelensky ci prova, cercando di respingere le accuse di Donald Trump, secondo cui continua la guerra per evitare il voto. Tuttavia, avverte: “È una questione che riguarda il popolo ucraino, con tutto il rispetto per i nostri partner”, riporta Attuale.
Il mandato quinquennale dell’attuale presidente ucraino avrebbe dovuto concludersi nel maggio 2024, ma le elezioni sono state sospese a causa della legge marziale adottata dopo l’invasione russa. Durante un’intervista successiva a Trump, il leader di Kiev ha affermato che è possibile modificare la legge e che le elezioni potrebbero tenersi nei prossimi 60-90 giorni se la sicurezza del voto sarà garantita con l’aiuto degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Tuttavia, esistono notevoli ostacoli pratici alle elezioni in tempo di guerra. I soldati in prima linea potrebbero non essere in grado di votare o necessitare di un permesso per farlo. Secondo le Nazioni Unite, circa 5,7 milioni di ucraini vivono all’estero a causa del conflitto. Qualsiasi votazione richiederebbe misure di sicurezza addizionali. Inoltre, gli stessi ucraini non vogliono votare sotto le bombe. Un recente sondaggio dell’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev indica che solo il 22% sostiene le elezioni dopo un cessate il fuoco con garanzie di sicurezza, mentre il 63% ritiene che dovrebbero svolgersi solo dopo la fine della guerra.
In effetti, secondo un sondaggio di Info Sapiens condotto questo autunno, solo il 20,3% degli ucraini voterebbe per Zelensky, un calo significativo rispetto al 73% ottenuto nel 2019. Tuttavia, il leader di Kiev, che è rimasto al fianco del suo popolo durante gli attacchi russi, rimane il candidato più popolare, seguito da Valery Zaluzhny, ambasciatore ucraino nel Regno Unito ed ex comandante in capo. Molti dei nuovi candidati provengono dall’esercito, con le Forze Armate ucraine considerate l’istituzione pubblica più affidabile del Paese. Zaluzhny è in cima alle classifiche delle personalità più apprezzate, con un gradimento del 70,9%, seguito dal capo dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov, con il 55,3%.
L’Ucraina ha già assistito a un periodo in cui figure militari sono entrate in politica, come nel 2014, quando elezioni parlamentari durante la guerra nel Donbass portarono numerosi leader di battaglioni volontari alla Verkhona Rada. Adesso, potrebbe ripetersi la stessa situazione. Un esempio è la brigata operativa di Khartiia, formata da volontari nel 2022 e gestita mediaticamente da Ivanna Skiba-Yakubova e dal poeta e musicista Serhiy Zhadan. Anche i comandanti della brigata Azov sono attivi, come il colonnello Denis Prokopenko, prigioniero nel 2022 durante la difesa dell’acciaieria Azovstal, e noto critico della leadership militare attuale. Biletsky, ex comandante di Azov e fondatore del partito Corpo Nazionale, ha ricominciato a far sentire la sua voce, comandando ora il Terzo Corpo d’Armata d’élite.
All’epoca, ci si aspettava che i nuovi arrivati, tra cui Zelensky e il suo team di ex fotografi di matrimoni, sarebbero stati immuni dalla corruzione. Tuttavia, le cose sono andate diversamente. Un fattore cruciale sarà il modo in cui si concluderà la guerra e come i soldati torneranno a casa, da vincitori o da perdenti.
Nel primo scenario, l’ingresso di un corpo di veterani in politica potrebbe fornire un forte impulso alla riabilitazione degli ex militari. Nel secondo, la politica potrebbe diventare più brutale e militarizzata. Un eventuale compromesso potrebbe essere visto da alcuni militari come una svendita, rendendoli meno propensi alla mediazione.
Il team di Zelensky considera quindi un massiccio afflusso di veterani una potenziale minaccia per il mantenimento dello status quo, e potrebbero cercare di cooptare figure influenti come Zaluzhny e Budanov. Tuttavia, anche le forze di opposizione stanno cercando di reclutare i propri alleati, con l’ex presidente Petro Poroshenko che gode del sostegno di alcuni ufficiali e di persone vicine all’esercito, ma non è certamente l’unico.
Ma che situazione incredibile! Le elezioni in tempo di guerra sono un vero e proprio rompicapo. Capisco che Zelensky voglia tornare al voto, ma con tante incognite e il popolo che non vuole rischiare, sarà complicato. E’ giusto mettere in primo piano la sicurezza, non si può scherzare con la vita delle persone!