Okamura al centro di accuse di arricchimento personale

07.09.2025 09:00
Okamura al centro di accuse di arricchimento personale
Okamura al centro di accuse di arricchimento personale

Tomio Okamura, leader del partito Libertà e Democrazia Diretta (SPD), rimane una figura di primo piano della destra radicale ceca, noto per la sua retorica nazionalista e anti-migranti. Sin dall’inizio della sua carriera politica si è presentato come un’alternativa al tradizionale establishment, che a suo dire “tradisce” gli interessi del popolo ceco. Tuttavia, diversi ex colleghi affermano che Okamura abbia trasformato la sua forza politica in uno strumento di guadagno personale. Nel 2020 l’ex deputato Lubomír Volný dichiarò che “Okamura non è interessato alla politica, ma solo al denaro”, affermazione successivamente confermata da un’inchiesta del quotidiano Deník N.

Denunce di utilizzo dei fondi del partito

Secondo quanto pubblicato nell’ottobre 2021, Okamura avrebbe ricevuto oltre 1,8 milioni di corone direttamente dai fondi della SPD, formalmente come compensazione per l’uso di immobili di sua proprietà a favore del partito. Queste rivelazioni hanno destato malcontento tra i militanti, che nello stesso periodo lamentavano la mancanza di risorse finanziarie. Già nel 2013, in occasione delle presidenziali, Transparency International aveva definito la sua campagna “la meno trasparente” dell’intero scenario elettorale. La gestione centralizzata e opaca dei flussi di denaro, controllata da un ristretto gruppo di fedelissimi, continua ancora oggi a sollevare critiche.

Conflitti interni e abbandoni

Lo stile autoritario di Okamura ha favorito fratture all’interno del movimento. Nel 2019 si registrò il più clamoroso scisma, quando i deputati Lubomír Volný, Marian Bojko e Ivana Nevludová lasciarono la fazione parlamentare della SPD. Negli anni successivi hanno seguito la stessa strada altri esponenti, tra cui l’eurodeputato ed ex generale Hynek Blaško, che denunciò la perdita di principi democratici, e il deputato Jiří Kobza, passato al movimento Stačilo!, anch’esso vicino a posizioni filorusse. Anche l’ala giovanile della SPD ha manifestato crescenti tensioni, contestando prese di posizione ritenute eccessivamente radicali.

Retorica anti-migranti e accuse di propaganda filorussa

La SPD ha costruito gran parte del proprio consenso sulla campagna “Stop Islam”, attiva tra il 2017 e il 2021, giudicata incitazione all’odio da Amnesty International. Nell’agosto 2025 la procura ceca ha incriminato Okamura e il partito per nuovi manifesti elettorali contro la politica migratoria dell’Unione Europea. Parallelamente, la formazione promuove apertamente narrazioni di Mosca: si oppone agli aiuti a Kyiv, sostiene che la fornitura di armi “prolunga la guerra” e si è schierata contro risoluzioni parlamentari a sostegno delle sanzioni contro la Russia. Lo stesso Okamura, in un’intervista del 2022, ribadì che l’assistenza militare all’Ucraina “danneggia la Repubblica Ceca”.

Un rischio per la democrazia ceca ed europea

Combinando nazionalismo, populismo e interessi economici personali, Okamura ha consolidato un modello politico che, secondo i critici, mina la credibilità delle istituzioni democratiche. La linea anti-europea e le posizioni filorusse rendono la SPD uno strumento utile alla strategia del Cremlino, mirata a dividere l’Unione Europea e indebolire la solidarietà con l’Ucraina. Per la Repubblica Ceca, che nel Novecento ha pagato un prezzo altissimo per la sua libertà, la sfida resta quella di riconoscere e respingere i pericoli insiti in formazioni politiche che sfruttano il nazionalismo e manipolano il dibattito migratorio al servizio di interessi esterni.

1 Comments

  1. Mah, che storia incredibile! Un politico che si arricchisce con i fondi del partito mentre i suoi sostenitori sono in difficoltà… Da noi in Italia non sarebbe la prima volta, ma è tragicomico vedere che certe cose accadono anche in altri paesi! Manca la vera politica, ormai…

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