Alle elezioni parlamentari in programma in Repubblica Ceca il 3 e 4 ottobre 2025, la scena politica appare sempre più polarizzata. Secondo un sondaggio diffuso il 14 settembre dall’agenzia STEM per la CNN, il movimento populista ANO dell’ex premier e miliardario Andrej Babiš raccoglie il 31,3% delle preferenze, mentre la coalizione centrista SPOLU, guidata dal primo ministro Petr Fiala, si ferma al 20,2%. Con la Camera dei deputati composta da 200 seggi e nessuna formazione vicina alla maggioranza assoluta, i partiti dovranno avviare complesse trattative post-elettorali. Secondo le analisi, Babiš potrebbe cercare il sostegno di forze minori, comprese quelle di orientamento euroscettico e filo-russo come SPD, Stačilo! e Motoriste Sobe.
Possibili alleanze con partiti euroscettici e filo-russi
Le prospettive di alleanze generano preoccupazione a livello europeo. SPD è un partito di estrema destra che chiede l’uscita di Praga da UE e NATO, mantenendo una retorica dichiaratamente filorussa. Stačilo! raccoglie ex membri comunisti e socialdemocratici, e promuove posizioni anti-NATO ed euroscettiche. Motoriste Sobe si concentra invece sulla lotta alla politica ambientale dell’Unione. Una collaborazione di ANO con queste formazioni potrebbe spostare sensibilmente la linea politica della Repubblica Ceca, in particolare su clima, immigrazione e sostegno all’Ucraina.
ANO nel fronte sovranista europeo
L’orientamento del partito di Babiš si è rafforzato a livello continentale: nell’estate 2024, ANO ha aderito alla nuova alleanza sovranista “Patrioti per l’Europa”, creata dal leader ungherese Viktor Orbán e guidata da Jordan Bardella del Rassemblement National francese. Tra i membri figurano anche la Lega italiana, Vox spagnola e Chega portoghese. Questo gruppo, oggi la terza forza del Parlamento europeo, si oppone alla Green Deal europea e chiede una maggiore enfasi sull’identità culturale europea, a scapito della cooperazione in materia di sicurezza e difesa.
Rischi di ingerenza russa
Le autorità ceche hanno già denunciato tentativi di interferenza da parte di Mosca. Il servizio di sicurezza BIS ha segnalato cyberattacchi, disinformazione e finanziamenti occulti a politici filo-russi. Nel 2024 è stata smantellata una rete di propaganda che operava anche attraverso media come Voice of Europe. Tali attività mirano a indebolire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e a minare l’orientamento euroatlantico del Paese.
Implicazioni per l’Europa e l’Ucraina
Un’eventuale coalizione dominata da ANO e partiti filo-russi potrebbe comportare un raffreddamento delle relazioni con Bruxelles, incidendo sulla politica climatica, sulla gestione migratoria e sul sostegno a Kiev. Anche il percorso di integrazione europea di Moldavia, Ucraina e Balcani occidentali potrebbe subire rallentamenti. Per prevenire scenari destabilizzanti, il presidente ceco Petr Pavel ha avviato incontri con i leader politici, cercando di preservare la stabilità interna e la coerenza del Paese in politica estera. Se invece SPOLU riuscisse a mantenere il governo, la Repubblica Ceca proseguirebbe sul sentiero pro-europeo, con il pieno appoggio a sanzioni contro la Russia, sostegno militare all’Ucraina e un ruolo attivo nella transizione verde.
Incredibile come la politica in Repubblica Ceca stia andando verso una direzione così rischiosa… La possibilità di alleanze con partiti euroscettici e filo-russi spaventa!!! Non ci vorrebbe molto a compromettere la stabilità, soprattutto per le relazioni con l’Europa e il sostegno all’Ucraina. Coinvolge anche noi, eh?