La Global Sumud Flotilla parte da Portopalo di Capo Passero verso Gaza nonostante le difficoltà

20.09.2025 09:25
La Global Sumud Flotilla parte da Portopalo di Capo Passero verso Gaza nonostante le difficoltà

La Global Sumud Flotilla avanza verso Gaza nonostante le difficoltà

Venerdì, 42 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla sono partite da Portopalo di Capo Passero, nel sud-est della Sicilia, e attualmente navigano a circa 200 chilometri dalle coste italiane. La Global Sumud Flotilla è la più grande iniziativa indipendente per portare cibo e beni essenziali alla popolazione civile nella Striscia di Gaza, e questa volta sembra che le sue barche stiano riuscendo ad avanzare nel Mediterraneo centrale, riporta Attuale.

Negli ultimi quindici giorni, la partenza era stata ritardata a causa delle condizioni meteorologiche avverse, di due attacchi incendiari e di varie difficoltà logistiche. Questa iniziativa ha una forte connotazione politica, considerando che Israele impone un blocco navale alla Striscia dal 2007, e difficilmente consentirà alle barche della Flotilla di superarlo.

Tra le imbarcazioni in navigazione, 18 sono italiane e 24 provenienti dalla Tunisia. Il piano prevede che, a un certo punto del Mediterraneo (non specificato), si incontrino con altre sei barche già salpate dalla Grecia e procedano insieme verso Gaza nel tentativo di superare il blocco navale.

Le imbarcazioni della Flotilla sono perlopiù barche a vela e di piccole dimensioni. Quelle della spedizione italiana, ad esempio, hanno lunghezze comprese tra i 12 e i 16 metri, sono maneggevoli, ma potrebbero avere difficoltà ad affrontare condizioni meteorologiche avverse. La partenza era inizialmente prevista per il 4 settembre, posticipata a causa dei ritardi accumulati dalle barche partite da Barcellona a causa di una tempesta.

Tra le imbarcazioni provenienti dalla Tunisia figurano la Family e l’Alma, che l’8 e il 9 settembre erano state colpite con oggetti incendiari e avevano necessitato di riparazioni. I comunicati successivi della Global Sumud Flotilla hanno evidenziato ulteriori ritardi dovuti a una «carenza di carburante» e agli ostacoli logistici, come la lunga procedura di controllo con la polizia di frontiera a Bizerte, in Tunisia.

«Siamo partiti, stavolta non ci fermiamo più», ha dichiarato la portavoce Maria Elena Delia, sottolineando che il messaggio dell’iniziativa è prevalentemente umanitario e politico. Nel frattempo, in collaborazione con la Flotilla, l’organizzazione genovese Music for Peace sta preparando un corridoio umanitario via terra per portare a Gaza 300 tonnellate di cibo: solo 40 delle 500 tonnellate raccolte a Genova sono state caricate sulle barche, poiché non vi era spazio sufficiente.

1 Comments

  1. Davvero incredibile! Le barche italiane e tunisine che tentano di portare aiuti a Gaza nonostante tutte le avversità. Spero solo che non finiscano male… Il mare può essere spietato, e se il governo non supporta questa missione umanitaria, cosa resterà dei nostri valori?

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