Nicolas Sarkozy in carcere: prima giornata da ex presidente
PARIGI – Nicolas Sarkozy ha trascorso la sua prima giornata in carcere dopo essere stato condannato per associazione a delinquere nel caso dei finanziamenti libici alla sua campagna elettorale del 2007. Il suo avvocato, Jean-Michel Darrois, ha descritto le condizioni di detenzione e le attività quotidiane di Sarkozy, affermando che l’ex presidente ha iniziato a scrivere un libro e ha fatto sport, ma ha dovuto affrontare il caos e il rumore costante della prigione, riporta Attuale.
La giornata è cominciata alle 9 e 37 del mattino, quando Sarkozy è stato condotto nella prigione di Montparnasse, l’unica attualmente operativa a Parigi. La struttura, sovraffollata, accoglie attualmente 1.237 detenuti a fronte di una capacità massima di 657 posti. Sarkozy non è stato alloggiato nel settore dei «vulnerabili», dove in passato sono stati collocati altri noti detenuti, ma in isolamento, sia per garantire la sua sicurezza, sia per evitare contatti con altri prigionieri.
All’arrivo, Sarkozy ha subito ricevuto un’accoglienza rumorosa da parte degli altri detenuti. Dopo aver ricevuto il regolamento interno della prigione e aver compreso le ragioni della sua detenzione, ha dovuto sottoporsi a procedimenti standard come la presa delle impronte digitali e la foto, ricevendo un numero di identificazione carceraria e un kit di ingresso con beni essenziali per la vita quotidiana.
La cella di Sarkozy include una toilette con doccia, un angolo cottura, un letto e un piccolo televisore, sebbene l’uso di telefoni cellulari sia vietato. Ha la possibilità di effettuare chiamate solo a numeri pre-autorizzati dall’amministrazione penitenziaria.
Per alleviare le difficoltà della detenzione, Sarkozy ha portato con sé vestiti caldi e tappi per le orecchie. Le notti si sono rivelate particolarmente complicate: durante la prima notte, le guardie sono tenute a illuminare la cella ogni ora per motivi di sicurezza, mentre gli altri detenuti scandiscono il nome del nuovo arrivato. È interessante notare che, anche da ministro dell’Interno, Sarkozy non ha mai mostrato indulgenza nei confronti dei trasgressori.