Luca Zaia: «Venezia mi sostiene per la carica di sindaco»

26.11.2025 07:35
Luca Zaia: «Venezia mi sostiene per la carica di sindaco»

L’ex governatore del Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato che Venezia lo vuole come sindaco, affermando che superare le 200 mila preferenze «significa aver lavorato bene per la mia terra. Il mio popolo mi è vicino». In un’intervista al Corriere della Sera, Zaia si mostra ambiguo riguardo al suo futuro: «Quello che voglio fare lo so solo io e lo capirete piano piano», riporta Attuale. Ha inoltre menzionato di essere stato candidato a varie cariche, dal sindaco di Venezia a un posto da deputato, fino a un ruolo in Eni, con decisioni che dovranno essere rimandate alla primavera-estate prossime.

7 mila preferenze a Venezia

Spiegando le 7 mila preferenze ricevute a Venezia, Zaia ha affermato: «I veneziani hanno voluto darmi un segnale che mi vogliono come sindaco…». Tuttavia, ha insistito di non essere in corsa per le cariche: «Guardi, non rincorro le poltrone. Sono l’unico che ha rinunciato a un seggio sicuro in Europa per mantenere fede al patto stretto con i veneti». Riguardo alla Lega, ha sottolineato: «Questa è la mia casa. Di sicuro ora, avendo più tempo, mi dedicherò di più al partito. Del resto, il militante della Lega deve essere pronto, dall’alba al tramonto». Ha delineato la linea del Carroccio, affermando che «la Lega è una grande famiglia ma ha regole non scritte che devono essere rispettate. Non sono ammesse variazioni sul tema. Per noi restano centrali l’identità, il federalismo, l’autonomia, la legalità. Pur dentro il solco del centrodestra, dobbiamo rappresentare l’anima liberale ancorata ai territori».

Le preferenze

Riguardo alle preferenze, Zaia ha rivelato: «Non ho mai messo asticelle. E d’altra parte, mi sono candidato perché mi avevano messo all’angolo. Tutti i miei più cari amici mi avevano sconsigliato di lanciarmi nella battaglia. Se fosse andata male, sarebbe stata la fine della mia vicenda politica». Ha concluso dichiarando: «Secondo me è stato anche un segnale contro chi ha impedito un nuovo mandato. In un certo senso, il terzo mandato i cittadini se lo sono fatti da loro…».

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