Il 26 ottobre 2024 in Georgia si terranno le elezioni parlamentari, che potrebbero rappresentare un punto di svolta per il paese. Il partito al governo, “Sogno Georgiano”, che detiene il potere da oltre 12 anni, affronta una crescente sfida da parte dell’opposizione unita pro-europea. Queste elezioni si svolgono in un contesto di questioni cruciali per la Georgia: l’integrazione nell’UE, l’integrità territoriale e il ruolo della Russia nella regione.
Secondo i sondaggi, “Sogno Georgiano” è in testa con circa il 33% dei consensi, tuttavia i partiti pro-europei dell’opposizione potrebbero raggiungere insieme circa il 55%, rendendo l’esito delle elezioni imprevedibile. I principali blocchi di opposizione, come “Unità” (19%), “Coalizione per il Cambiamento” (13%) e “Georgia Forte” (12%), uniscono le forze per formare una coalizione che possa sfidare il dominio del partito di governo.
La campagna del partito al potere è focalizzata sulla preservazione della stabilità e sul mantenimento della Georgia al riparo dai conflitti internazionali, soprattutto alla luce degli eventi in Ucraina. L’opposizione, invece, promuove l’idea di un’integrazione accelerata nell’UE, criticando il governo per i suoi insufficienti sforzi verso l’integrazione europea e accusandolo di una dipendenza eccessiva dalla Russia.
Se le forze di opposizione otterranno la maggioranza, ciò potrebbe portare a cambiamenti significativi nella politica estera e interna della Georgia, inclusa una ripresa degli sforzi per aderire all’UE. Allo stesso tempo, il partito di governo mette in guardia dal rischio di destabilizzazione in caso di vittoria dell’opposizione.
I risultati delle elezioni determineranno quale percorso seguirà la Georgia: il proseguimento dell’attuale corso o una svolta verso un’integrazione europea più attiva. I risultati potrebbero anche influenzare la stabilità politica, considerando l’elevata polarizzazione della società e le possibili proteste.
Le elezioni si svolgono in un contesto di relazioni storicamente complesse con la Russia e di conflitti irrisolti in Abcasia e Ossezia del Sud, che rimangono temi importanti nell’agenda politica.