Zelensky atteso a Bruxelles per un incontro con i leader europei alla Nato, a cui potrebbe partecipare anche Meloni. Sul tavolo anche l’invio di truppe in Ucraina in caso di cessate il fuoco
L’Europa è intenzionata a restare pienamente al fianco dell’Ucraina anche quando Donald Trump diventerà presidente degli Stati Uniti. Per discutere dei futuri passi Volodymyr Zelensky sarà a Bruxelles per un meeting organizzato dal Segretario generale della Nato, Mark Rutte.
Il presidente ucraino dovrebbe incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron, quello polacco Andrzej Duda, il presidente del Consiglio europeo António Costa e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. All’incontro potrebbero esserci anche il premier britannico Keir Starmer (o un suo emissario) e la premier italiana Giorgia Meloni.
La riunione
I dettagli dell’incontro non sono ancora chiari, il tutto è stato tenuto molto riservato, anche se diverse agenzie di stampa avevano anticipato i piani per organizzare la riunione che si terrà nella residenza di Rutte e non nel quartiere generale della Nato. “Il Segretario generale incontrerà il presidente Zelensky mercoledì. Altri leader europei sono a Bruxelles per un vertice europeo e alcuni di loro si uniranno a loro per discutere del sostegno all’Ucraina, in particolare in termini di difesa antiaerea”, si è limitato a spiegare oggi (lunedì 16 dicembre) un funzionario dell’Alleanza.
“Non sarà un incontro con decisioni concrete, ma più politico per discutere delle prossime settimane e dei prossimi mesi”, ha dichiarato alla Reuters una fonte che ha familiarità con l’evento. L’incontro si terrà nel giorno in cui i leader dovevano già riunirsi nella capitale europea per il vertice tra l’Ue e i Balcani occidentali e prevede una riunione congiunta e diversi incontri bilaterali con Zelensky.
Donald Trump ha fatto capire che sotto la sua amministrazione ci sarà un disimpegno in Ucraina e il repubblicano ha promesso di riuscire a portare la pace in un solo giorno. La promessa da campagna elettorale ovviamente non potrà essere mantenuta, ma è chiaro che il repubblicano spingerà con forza affinché si arrivi a una pace al più presto, con la speranza di convincere l’Ucraina a cedere alla richiesta di sedersi a un tavolo, cosa che finora non ha voluto fare né Zelensky né Vladimir Putin. E Kiev teme di essere costretta a negoziare un accordo che non tenga conto delle sue richieste in termini di sovranità e garanzie di sicurezza.
Continuare ad armare il Paese
Per questo in Europa diversi governi spingono per continuare ad armare il Paese, e anzi aumentare il sostegno, con la speranza che possa mettere a segno alcune vittorie sul campo che possano permettere quantomeno di trattare da una posizione di maggiore forza con Mosca. Lo stesso presidente Joe Biden sta aumentando notevolmente l’invio di armamenti a Kiev, con una corsa contro il tempo in vista dell’investitura di Trump il prossimo 20 gennaio.
Nell’ultima dimostrazione di sostegno all’Ucraina, giovedì scorso l’amministrazione Biden ha annunciato un pacchetto di aiuti da 500 milioni di dollari che prevede l’invio di attrezzature dalle scorte dell’esercito statunitense. Un alto funzionario dell’amministrazione ha dichiarato alla Cnn che Washington sta facendo il massimo per portare le armi annunciate nelle mani di Kiev prima che Biden lasci il suo incarico. La spinta è in netto contrasto con quella della prossima amministrazione Trump, con il repubblicano che ha criticato aspramente la recente mossa degli Stati Uniti di consentire all’Ucraina di utilizzare armi fornite dagli Usa per colpire obiettivi all’interno della Russia.
Truppe in Ucraina
Durante l’incontro di sabato 7 dicembre a Parigi con Macron e Zelensky, organizzato dal francese ai margini della riapertura di Notre Dame, Trump ha confermato l’opposizione degli Stati Uniti all’ingresso dell’Ucraina nella Nato e ha avvertito i Paesi europei che saranno loro a dover fornire alla nazione sostegno militare e garanzie di sicurezza in caso di cessate il fuoco. E dell’eventualità di mandare delle truppe nel Paese, in funzione di mantenimento della pace, Macron ha già parlato con il premier polacco Donald Tusk, in un incontro la scorsa settimana a Varsavia.
E ora i due Paesi stanno provando ad ampliare il “fronte dei volenterosi” disposti a continuare ad aiutare l’Ucraina, in modo che sia in una posizione di forza prima di qualsiasi negoziato. Ma arrivare al negoziato non sarà così semplice. “Ci deve essere la pace per poter inviare le forze di pace, e la Russia non vuole la pace”, ha sottolineato il capo della diplomazia europea Kaja Kallas.