Il nuovo leader dei Conservatori e riformisti europei, il polacco Morawiecki, vuole puntare a una collaborazione più strutturale per eliminare il Green Deal
Dopo le dimissioni di Giorgia Meloni, il partito dei Conservatori e Riformisti Europei si prepara al cambio di leadership. Le redini della formazione politica passeranno all’ex premier polacco Mateusz Morawiecki. L’esponente del partito Diritto e Giustizia intende lavorare affinché la destra del Parlamento europeo, da quella moderata del Partito Popolare a quella più radicale dei Patrioti di Viktor Orbán, Marine Le Pen e Matteo Salvini, si unisca per dettare la nuova agenda europea.
“In pratica abbiamo la maggioranza, o quasi”, ha dichiarato Morawiecki in un’intervista a Politico, riferendosi alle forze combinate dei tre gruppi al Parlamento europeo. Questo rappresenterebbe un’opportunità per incrementare la “cooperazione informale” con il Ppe “in tutti i settori legati all’economia”, ha aggiunto.
La maggioranza
La maggioranza ufficiale a sostegno della nuova Commissione di Ursula von der Leyen è composta da popolari, socialisti e liberali, che insieme contano 401 dei 720 deputati dell’Aula. Ppe, Ecr e Patrioti, invece, arrivano solo a 350, non abbastanza per governare. Tuttavia, unendo a loro anche l’altra formazione della destra radicale, l’Europa delle Nazioni Sovrane, i deputati diventerebbero 375, superando la maggioranza richiesta di 361.
Una maggioranza del genere sarebbe però molto controversa, poiché contro la destra radicale del Parlamento esiste da tempo un cordone sanitario per impedirle di accedere al potere. Nonostante ciò, i popolari hanno già violato tale cordone in passato e potrebbero farlo di nuovo.
Via il Green Deal
Morawiecki ha precisato di non aver ancora parlato direttamente con il leader del Ppe, Manfred Weber, “negli ultimi mesi”, ma è probabile che i due si confronteranno presto. In particolare, Morawiecki ha affermato che le parti potrebbero collaborare per eliminare o almeno indebolire il Green Deal. Secondo lui, questo provvedimento ambientalista “ha contribuito enormemente alla perdita di competitività in Europa”. “Guardate quale Paese sta esportando la maggior parte della sua produzione verde in Europa: la Cina. Le turbine eoliche provengono dalla Cina. I veicoli elettrici: dalla Cina. Le batterie per veicoli elettrici: soprattutto dalla Cina”, ha dichiarato Morawiecki.
L’obiettivo dell’Europa di eliminare gradualmente il motore a combustione entro il 2035 è, a suo avviso, “troppo poco e troppo tardi”, e Bruxelles dovrebbe adottare misure per ridurre il prezzo delle emissioni di carbonio. “Incoraggio la Commissione a essere davvero coraggiosa su questo tema”, ha detto Morawiecki, aggiungendo che, nonostante il suo rifiuto degli obiettivi verdi dell’Ue, si considera un “sostenitore” dell’energia pulita.
Il mondo con Trump
In merito alla politica estera e ai nuovi equilibri mondiali, l’ex premier polacco si è detto soddisfatto dell’elezione di Donald Trump, sostenendo che Giorgia Meloni e Orbán potrebbero creare un ponte con lui, fungendo da “traduttori” della politica europea per il prossimo presidente repubblicano degli Stati Uniti. “Credo che, con il mio umile ruolo e con Giorgia Meloni nella sua posizione, saremmo un intermediario ideale tra gli Stati Uniti e l’Europa”, ha affermato, aggiungendo che Orbán ha anche un “ottimo rapporto” con Trump.
Per quanto riguarda l’Ucraina, Morawiecki ha espresso fiducia nel fatto che Trump non abbandonerà il Paese nella guerra contro la Russia di Vladimir Putin. “Per me è difficile immaginare che il presidente Trump voglia iniziare il suo secondo mandato con una sconfitta come quella che l’attuale Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha subito con l’Afghanistan”, ha concluso.