La pena non prevederà né il carcere né la libertà vigilata
Niente da fare per Donald Trump, che sperava che la condanna per il caso Stormy Daniels venisse posticipata. La Corte suprema degli Stati Uniti ha bocciato la richiesta del presidente eletto di bloccare la sentenza di condanna per il caso di New York relativo alla pornostar Stormy Daniels, attesa per oggi alle 15:30 ora italiana.
La richiesta presentata dagli avvocati di Donald Trump che vede il tycoon accusato di aver falsificato documenti societari per pagare la pornoattrice nel 2016 è stata respinta con un voto di 5 contro 4 saggi che hanno votato contro il via libera alla sentenza. Trump vede così sfumare l’ultima speranza di evitare l’udienza. Per questo, il giudice di New York, Juan Merchan, leggerà oggi la sentenza nel processo legato alla vicenda della pornostar Stormy Daniels di Trump, che così il prossimo 20 gennaio diventerà il primo presidente della storia americana con una condanna penale. Gli avvocati del presidente eletto avevano sostenuto che una condanna pochi giorni prima del suo insediamento avrebbe minacciato la sicurezza nazionale.
Decisivi sono stati i voti del giudice capo della Corte, John Roberts, e della giudice, Amy Coney Barrett, nominata da Trump nel suo primo mandato, che si sono uniti ai tre giudici liberal nel negare la richiesta degli avvocati del presidente eletto che avevano affermato che la lettura della sentenza sarebbe stata “una grave ingiustizia e danno all’istituzione della presidenza”. Argomento che è stato invece accolto dagli altri quattro giudici conservatori, Clarence Thomas Samuel Alito, Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh, questi ultimi due anche nominati da Trump.
Quali sono le motivazioni della Corte Suprema degli Usa sul caso Stormy Daniels
Nella decisione della maggioranza si spiega che la richiesta di rinvio viene rigettata perché si tratta di un “processo di un corte statale che deve essere affrontato con il normale corso degli appelli”. E inoltre si sottolinea che “il peso che la sentenza imporrà sulle responsabilità del presidente eletto è relativamente inconsistente dal momento che il giudice ha espresso l’intenzione di imporre il rilascio incondizionato”.
Nel fissare l’udienza per la sentenza, il giudice Merchan ha infatti annunciato che non sarà comminata nessuna pena per Trump, trovato colpevole dalla giuria di 34 capi di imputazione per aver falsificato la contabilità finanziaria in modo da coprire la somma pagata per comprare il silenzio della pornostar sulla relazione avuta con il tycoon.
Immediata la reazione di Trump, che sul suo social Truth scrive: “Apprezzo il tempo e lo sforzo della Corte suprema nel cercare di rimediare alla grande ingiustizia che mi è stata fatta: per il bene e la santità della presidenza, farò appello contro questo caso e sono fiducioso che la giustizia prevarrà. I patetici e morenti resti di questa caccia alle streghe contro di me non ci distrarranno”, assicura Trump.