È la prima volta che i popolari si alleano con il partito contro cui finora è stato tenuto un cordone sanitario al Bundestag. Il cancelliere Scholz: “Voto irresponsabile e privo di memoria storica”
Per la prima volta nella storia del Paese il Parlamento tedesco ha approvato ieri (mercoledì 29 gennaio) una mozione grazie al sostegno fondamentale dell’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD). Si tratta di una mozione per chiedere una politica migratoria più restrittiva proposta dalla Cdu/Csu di Friedrich Merz, un testo non legislativo o vincolante, ma che segna comunque una svolta nella politica tedesca per l’apertura che viene fatta nei confronti dell’AfD.
“Ci sono limiti che non si devono superare come statista”, ha detto il cancelliere Olaf Scholz, sostenendo che le restrizioni proposte da Merz violano la legislazione europea e danneggiano la reputazione della nazione. “La politica nel nostro Paese non è una partita a poker. La coesione non è una posta in gioco. E un cancelliere tedesco non può essere un giocatore d’azzardo, perché nel peggiore dei casi deciderà tra guerra e pace”, ha aggiunto Scholz.
Orban esulta
“Ciò che è accaduto ieri è stato irresponsabile e privo di memoria storica”, ha dichiarato la ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, anche lei membro dei socialdemocratici Spd come Scholz. A esultare è stato invece il premier ungherese Viktor Orban, che in Europa sta lavorando per la creazione di un fronte ampio della destra che vada dai popolari (di cui fa parte la Cdu tedesca) ai sovranisti di più radicali. “Guten Morgen (buongiorno, ndr) Germania, benvenuta nel club!”, ha scritto su X il leader magiaro, con tanto di immagine del Bundestag.
“La Cdu/Csu ha scandalosamente infranto il Brandmauer, il muro contro la collaborazione con i partiti politici di estrema destra”, ha tuonato invece la co-presidente del Partito dei Verdi europei, secondo cui la Cdu/Csu “sta seguendo un pericoloso percorso di decisioni unilaterali degli Stati membri, in tempi in cui l’Europa ha bisogno di unità”. “Il Partito popolare europeo, di cui la Cdu fa parte, stava già collaborando sempre più spesso con i partiti di estrema destra, e ora la Cdu/Csu sta facendo la stessa cosa”, ha aggiunto.