Il premier indiano Modi ha definito la visita della Commissione un evento “senza precedenti” e la presidente della Commissione ha parlato di “pianeti allineati”. Ma al di là delle parole le distanze su dazi e apertura dei reciproci mercati sono ancora ampie
L’India e l’Unione europea potrebbero raggiungere un accordo di libero scambio entro la fine dell’anno. Ne è convinto il premier indiano Narendra Modi, che ha usato toni entusiasti dopo la visita dell’intera Commissione europea a Nuova Delhi per condurre trattative con la nazione.
Toni entusiastici
“Questa visita è senza precedenti. Non si tratta solo della prima visita della Commissione europea in India, ma anche del primo impegno così ampio dell’Unione europea con un singolo Paese”, ha rivendicato Modi in una conferenza stampa congiunta con la presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen. “Questa partnership strategica ventennale tra India e Ue è naturale e organica. La sua fondazione si basa sulla fiducia reciproca, sulla condivisione dei valori democratici e sull’impegno comune per la prosperità e il progresso condiviso”, ha aggiunto.
“L’Europa e l’India si stanno unendo. E, come ho letto, lo sono anche i pianeti. Proprio oggi, sette pianeti del nostro sistema solare entrano in perfetto allineamento. Questo è un evento davvero eccezionale. Dicono che questo fatto è un segnale di trasformazione e crescita. È esattamente il momento in cui ci troviamo. I pianeti sono allineati, così come l’Europa e l’India”, ha detto von der Leyen, esibendo lo stesso entusiasmo di Modi.
Accelerare
Il desiderio di entrambe le parti di accelerare la conclusione dell’accordo economico arriva in un momento in cui Donald Trump minaccia i suoi principali partner commerciali di aumentare i dazi doganali. L’Ue è il principale partner commerciale di Nuova Delhi, con un interscambio di beni che ha raggiunto i 124 miliardi di euro nel 2023, pari al 12,2% del totale degli scambi commerciali indiani, davanti a Stati Uniti (10,8%) e Cina (10,5%).
L’Ue è la seconda destinazione delle esportazioni indiane (17,5% del totale), ma esporta ancora troppo poco in India, che è il nono partner commerciale dell’Unione e rappresenta solo il 2,2% del totale degli scambi di merci dell’Ue nel 2023, ben al di sotto di Stati Uniti (16,7%), Cina (14,6%) e Regno Unito (10,1%).
Distanze ancora ampie
Bruxelles ha urgentemente bisogno di nuovi partner commerciali, sia per il rischio di una guerra commerciale con Washington sia per ridurre la dipendenza economica dalla Cina. Ma, al di là delle dichiarazioni entusiastiche, concludere i negoziati per un accordo di libero scambio non sarà una passeggiata. Rilanciati nel 2022, i negoziati sul trattato tra le due parti procedono a rilento da allora, con le distanze tra Bruxelles e Nuova Delhi che, in alcuni punti, sono pari a quelle geografiche.
L’Ue vuole che l’India abbassi i dazi di oltre il 100 per cento su automobili, whisky e vino importati, mentre l’India cerca un maggiore accesso al mercato europeo per i suoi farmaci e prodotti chimici più economici. L’India vuole anche ridurre le tariffe sulle sue esportazioni di prodotti tessili, indumenti e prodotti in pelle. Si oppone inoltre a una proposta dell’Ue di fissare tariffe dal 20 al 35 per cento a partire da gennaio 2026 sui beni ad alto contenuto di carbonio, tra cui acciaio, alluminio e cemento. Infine, Nuova Delhi vuole che Bruxelles rilasci più visti ai suoi cittadini. Per un accordo che Modi sostiene si potrebbe raggiungere entro la fine dell’anno, c’è davvero molto lavoro da fare.