Lavrov: “Trump non fornirà garanzie di sicurezza a Zelensky. Soldati Nato in Ucraina? Sono una minaccia”

12.03.2025
Lavrov: "Trump non fornirà garanzie di sicurezza a Zelensky. Soldati Nato in Ucraina? Sono una minaccia"
Lavrov: "Trump non fornirà garanzie di sicurezza a Zelensky. Soldati Nato in Ucraina? Sono una minaccia"

Il ministro degli Esteri russo chiude a qualsiasi missione di peacekeeping e aggiunge: “Tregua di trenta giorni? Evitiamo compromessi”

“Trump non vuole fornire queste garanzie di sicurezza all’Ucraina sotto Zelensky”. Così il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, riporta l’agenzia Tass, mette ancora una volta in dubbio l’impegno statunitense se si raggiungerà un accordo di pace con l’Ucraina. All’indomani dell’intesa raggiunta a Gedda tra Kiev e Washington su un cessate il fuoco di trenta giorni, Lavrov sembra temporeggiare. Secondo quanto riporta Sky News Uk, il ministro avrebbe detto che Mosca eviterà di accettare compromessi che mettono a repentaglio vite umane. Netto invece il no alla presenza di forze Nato sul territorio ucraino, anche se impegnate in missioni di peacekeeping: “È una minaccia alla Russia, non lo accetteremo in nessun caso”, ha riferito il ministro in un’intervista rilasciata ad alcuni blogger americani.

“L’Ucraina nella Nato viola la sua costituzione”

Secondo Lavrov “portare l’Ucraina nella Nato viola la sua Costituzione, viola la dichiarazione di indipendenza del 1991, sulla base della quale abbiamo riconosciuto l’Ucraina come Stato sovrano”, riporta la Tass. Il ministro ribadisce le posizioni di Mosca: “Questa dichiarazione affermava niente Nato, niente blocchi, status neutrale”. E ha anche ricordato che Kiev doveva assicurare “i diritti delle minoranze russe e di tutte le altre minoranze nazionali”. 

I rapporti tra Usa e Russia

Il ministro degli Esteri nella notte italiana ha anche rilasciato un’intervista ai blogger americani Mario Naufal, Larry Johnson e Andrew Napolitano. Durante il suo colloquio, Lavrov è tornato sul bilaterale avuto a Riad con il segretario di Stato americano Marco Rubio e il resto della delegazione americana: ha affermato che gli Stati Uniti desiderano relazioni normali con la Federazione russa e sono pronti a intraprendere negoziati seri. “La base della politica estera americana sotto l’amministrazione di Donald Trump è la protezione degli interessi nazionali degli Stati Uniti”, ha affermato Lavrov spiegando i motivi dietro il tentativo di normalizzare i rapporti tra le due superpotenze. 

“Europa e Regno Unito vogliono che il conflitto continui”

Se con gli Usa Lavrov ha utilizzato parole più misurate, è con l’Europa che dà sfogo a tutta la sua retorica aggressiva. Il ministro degli esteri russo rigetta qualsiasi proposta di truppe Nato sul territorio ucraino: “Prima di tutto, non è quello che diciamo serva per la fine di questa guerra che l’Occidente ha scatenato contro di noi, attraverso gli ucraini, con la loro diretta partecipazione militare”. La presenza di soldati sarebbe vista dalla Russia come un’espansione della Nato. E a proposito del ruolo di Europa e Regno Unito, per Lavrov vogliono che il conflitto continui e “stanno preparando qualcosa” per spingere Washington a “un’azione aggressiva” contro Mosca. “Il modo in cui hanno ricevuto (Zelensky, ndr.) a Londra dopo lo scandalo a Washington, è un’indicazione che vogliono alzare la posta in gioco e che stanno preparando qualcosa”, ha riferito ai blogger americani.

Il ruolo della Cina

Una convinta apertura arriva da Lavrov su eventuali colloqui tra Usa, Russia e Cina. Il ministro degli esteri ha detto che Mosca è “aperta a qualsiasi formato” di colloqui basato sul rispetto reciproco. “Trump”, ha riferito, “ha detto che vorrebbe discutere di armi nucleari, di questioni di sicurezza”.

Don't Miss