Assegno unico: il termine scaduto e come evitare il taglio dell’importo

03.03.2025
Assegno unico: il termine scaduto e come evitare il taglio dell'importo
Assegno unico: il termine scaduto e come evitare il taglio dell'importo

Chi non ha rinnovato l’Isee per ricalibrare l’incentivo potrà accedere solo alla quota minima a partire dal mese di marzo (57,5 euro). Ma c’è un modo per mettersi in regola e ricevere anche gli arretrati, con una scadenza

Venerdì 28 febbraio è scaduto il termine per rinnovare l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, da aggiornare per ricalibrare l’importo dell’assegno unico e universale per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (e senza limiti di età per i figli disabili), il sostegno economico che da marzo 2022 ha unificato in una sola agevolazione una serie di interventi a sostegno delle famiglie con figli. Chi non ha eseguito questa operazione potrà accedere solo alla quota minima dell’assegno a partire da marzo. Quota che per il 2025 è stata alzata dello 0,8% ed è pari a 57,5 euro mensili per ogni figlio a carico sotto i 21 anni.

Chi vuole mettersi in regola, però, lo può fare nelle prossime settimane: fino a lunedì 30 giugno 2025 si può infatti inviare l’Isee aggiornato e ricevere gli arretrati dei mesi precedenti. Ma andiamo con ordine.

Le eventuali variazioni in famiglia

Il beneficiario dell’incentivo deve presentare ogni anno una dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per ottenere l’Isee, su cui è calcolato l’assegno unico. È possibile acquisire la Dsu precompilata attraverso il servizio online “portale unico Isee” sul sito dell’Inps. L’importo dell’assegno unico per ogni figlio nel 2025 cresce per i bambini che non hanno ancora compiuto un anno, per le famiglie con tre figli e un Isee fino a 45.939,56 euro e per quelle con almeno quattro figli. L’Inps ricorda che chi ha già una domanda di assegno unico e universale approvata non dovrà presentare una nuova richiesta, a meno che non abbia ricevuto una comunicazione di decadenza, revoca o rifiuto della domanda. È fondamentale, però, segnalare eventuali variazioni come la nascita di un nuovo figlio o il raggiungimento della maggiore età di un figlio. L’Inps invierà delle notifiche apposite per gestire queste situazioni.

Gli importi per l’anno in corso, nel dettaglio

La richiesta dell’Isee può essere effettuata tramite il già citato portale unico Isee, l’app Inps mobile o attraverso un patronato. A partire dal 1° gennaio 2025, l’importo dell’incentivo e le relative soglie Isee vengono adeguati in base all’aumento del costo della vita. Per i genitori con figli con meno di un anno di vita si prevede un aumento del 50% dell’assegno fino al compimento di un anno. Le famiglie con almeno tre figli e un Isee fino a 45.939,56 euro avranno un aumento del 50% per i figli tra uno e tre anni. Per le famiglie con almeno quattro figli si attende invece un aumento fisso di 150 euro al mese. C’è inoltre una maggiorazione transitoria (gennaio-febbraio 2025) per chi ha un Isee fino a 25mila euro e ha ricevuto l’assegno per il nucleo familiare (Anf) nel 2021.

L’incremento delle Dsu negli anni

Nei giorni scorsi è stato pubblicato anche il “report Isee” dell’Inps, da cui si evince che nel 2024 sono state presentate all’istituto ben 10.371.347 dichiarazioni sostitutive uniche, per il 14% precompilate, necessarie per ottenere l’Isee e le prestazioni a questo collegate. Negli anni – sottolinea l’Inps – sempre più prestazioni sono state parametrizzate al valore Isee del nucleo familiare: dal 2016 al 2024 si è registrato un incremento delle Dsu attestate pari al 77%, passando da 5,9 milioni nel 2016 a 10,4 milioni nel 2024.

Nell’ultimo anno si è comunque registrata una riduzione rispetto alle Dsu chieste nel 2023. Il 67% delle richieste nel 2024 è stata fatta nei primi due mesi dell’anno. Il dato è legato alle prestazioni il cui importo è legato ai redditi della famiglia: tra queste c’è proprio l’assegno unico. 

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