Mosca: nessuna richiesta di aiuto nell’indagine. L’attentato a Robert Fico è avvenuta mercoledì pomeriggio dopo una riunione del governo, davanti a un centro culturale della città di Handlova. In tutto sarebbero stati sparati cinque colpi. Arrestato l’aggressore
Il primo ministro slovacco Robert Fico è stabilizzato, ma le sue condizioni restano «molto serie» ha detto il vicepremier Robert Kalinak. Fico è in coma farmacologico all’ospedale della cittadina di Banska’ Bystrica, nel centro del Paese e a 200 chilometri dalla capitale Bratislava, dopo l’attentato di ieri pomeriggio. «I medici sono riusciti a stabilizzarlo durante la notte, purtroppo le sue condizioni sono ancora molto gravi perchè le lesioni sono complesse», ha aggiunto il vicepremier.
Fico, raggiunto da cinque colpi di arma da fuoco sparati da un 71enne che ha detto di aver agito per protesta contro le politiche del premier, è stato sottoposto per diverse ore a un intervento chirurgico d’urgenza. Il vicepremier Taraba ha detto che uno dei cinque proiettili gli ha perforato lo stomaco.
Oggi intanto si riuniranno sia il Consiglio di Sicurezza che il Governo. Nelle ultime settimane il Paese, altamente polarizzato, ha visto proteste di massa contro le controverse decisioni del governo, come la chiusura della Procura anticorruzione, che stava indagando sui membri del partito di Fico, e i piani per la stazione radiofonica e televisiva pubblica RTVS.
Mosca: nessuna richiesta di aiuto nell’indagine
Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che la Russia non ha ricevuto alcuna richiesta di aiuto dal governo di Bratislava per ottenere collaborazione nell’inchiesta sull’attentato al premier slovacco. «La Russia – ha aggiunto Peskov – condanna l’attentato a Fico nei termini piu’ forti possibili” e “spera che il premier si riprenda».
L’attentato
Il premier Fico è stato ferito ieri, nel primo pomeriggio, con alcuni colpi di arma da fuoco e portato in elicottero in gravi condizioni in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Il ministro della Difesa Robert Kaliňák, in una conferenza stampa fuori dall’ospedale di Banská Bystrica mentre l’operazione era ancora in corso, ha detto che è stata «un’aggressione politica» e che Fico era in condizioni «gravi». Il ministro ha aggiunto che gli operatori sanitari stavano «lottando per la vita del premier», che ha subito «gravi traumi dopo diversi colpi». Anche il governo slovacco ha dichiarato che Fico era «tra la vita e la morte». In serata, intervistato dalla Bbc, il vicepremier slovacco Tomas Taraba ha detto: «Fortunatamente, per quanto ne so, l’operazione è andata bene e credo che alla fine sopravviverà».
L’aggressore
L’aggressore, intanto, è stato arrestato: i media slovacchi lo hanno identificato come Juraj Cintula, 71 anni, ex dipendente di una società di sicurezza privata e autore di poesie. «L’ho fatto perché sono in disaccordo con le politiche del governo», avrebbe detto l’uomo durante l’interrogatorio. Secondo le indagini preliminari della polizia – riporta Nexta citando media locali – Fico è stato vittima di un tentato omicidio dal momento che l’uomo che ha sparato, ferendolo all’addome, al petto e a un arto con almeno tre-quattro colpi, ha mirato precisamente al premier. Avrebbe gridato «Robo vieni qui» prima di fare fuoco. Contro di lui è già stato avviato un procedimento penale per tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione.
Le reazioni
«Un attacco fisico al primo ministro è, prima di tutto, un attacco a una persona, ma è anche un attacco alla democrazia», ha detto la presidente uscente Zuzana Caputova, rivale politica di Fico. «Qualsiasi violenza è inaccettabile. La retorica piena di odio a cui abbiamo assistito nella società porta ad azioni odiose. Per favore, fermiamola». Il presidente eletto Peter Pellegrini, alleato di Fico, ha definito la sparatoria «una minaccia senza precedenti per la democrazia slovacca. Se esprimiamo altre opinioni politiche con le pistole nelle piazze, e non nei seggi elettorali, mettiamo a repentaglio tutto ciò che abbiamo costruito insieme negli ultimi 31 anni di sovranità slovacca».
Le recenti elezioni che hanno portato Fico e i suoi alleati al potere hanno sottolineato profonde divisioni sociali in Slovacchia, esacerbate dalla guerra in Ucraina, tra la popolazione più filorussa e quella più vicina all’Occidente. Estok, il ministro degli Interni, si è spinto fino a dire che il Paese è «sull’orlo di una guerra civile» a causa della tensione politica. «Oggi sui social network vengono fatti commenti così odiosi per favore smettiamola immediatamente», ha aggiunto.
Il Parlamento slovacco è stato aggiornato fino a nuovo avviso. I principali partiti di opposizione, Slovacchia progressista e Libertà e Solidarietà, hanno annullato una protesta programmata contro un controverso piano governativo di revisione della radiodiffusione pubblica che, secondo loro, darebbe al governo il pieno controllo della radio e della televisione pubblica. Il leader progressista slovacco Michal Simecka ha invitato tutti i politici «ad astenersi da qualsiasi espressione o passo che possa contribuire ad aumentare ulteriormente la tensione».
Fico figura controversa in Slovacchia
Fico è stato a lungo una figura controversa in Slovacchia e non solo, e il suo ritorno al potere lo scorso anno con un messaggio filo-russo e anti-americano ha suscitato preoccupazioni ancora maggiori tra gli altri membri dell’Unione Europea. Il suo governo ha bloccato le consegne di armi all’Ucraina, e i critici temono che porterà la Slovacchia – una nazione di 5,4 milioni di abitanti che appartiene alla Nato – ad abbandonare il suo corso filo-occidentale e a seguire le orme dell’Ungheria di Orban. Migliaia di persone sono scese in piazza in tutto il Paese per protestare contro le sue politiche.
L’attentato arriva mentre la campagna politica si riscalda tre settimane prima delle elezioni europee e cresce la preoccupazione che populisti e nazionalisti possano ottenere una posizione di rilievo nel blocco dei 27.