“Amare da morire”, perché vedere la serie comedy spagnola che mescola gioia e dolore

06.02.2025
"Amare da morire", perché vedere la serie comedy spagnola che mescola gioia e dolore
"Amare da morire", perché vedere la serie comedy spagnola che mescola gioia e dolore

Dal 5 febbraio su Apple TV+ è in uscita Amare da morire (titolo originale A Muerte, titolo internazionale Love You to Death), serie tv spagnola di genere commedia romantica, con una punta di dramma, creata e diretta dal regista catalano Dani de la Orden, che in passato ha diretto undici episodi della serie Elite su Netflix. 
Una serie dolce-amara, un po’ come altre serie di Apple TV+ come Ted Lasso o Shrinking, e che a noi ha ricordato soprattutto la miniserie italiana La linea verticale, scritta e diretta dal compianto Mattia Torre e interpretata da Valerio Mastandrea (e disponibile su RaiPlay). Ma prima di arrivare al paragone, e ai motivi per cui vedere questa serie, ecco la trama senza spoiler di Amare da morire.

Di cosa parla Amare da morire 

Siamo nella meravigliosa Barcellona, la città di Dani de la Orden. Raul (Joan Amargós) è un laureato in legge che lavora nelle risorse umane di un grosso concessionario, anche se non ha la patente. Un giorno ha un giramento di testa mentre si reca a lavoro in bici, va a farsi visitare e scopre così di avere un raro cancro al cuore, da operare al più presto. Il tutto mentre il suo coinquilino e migliore amico Edu sta per trasferirsi con il compagno Gerard lasciando posto a Georgina, la ragazza di Raul, la quale in realtà ha più dubbi che certezze riguardo al futuro della loro relazione.

L’altra protagonista è Marta (Verónica Echegui): creativa pubblicitaria, fa festa tutte le notti fino all’alba tra droga e sesso occasionale prima di andare in ufficio ed è la reietta della famiglia, tanto che sua sorella manco la invita al baby shower per il bambino che porta in grembo. 

Un giorno Raul e Marta si incontrano al funerale di un loro vecchio compagno di scuola, e lui, sotto shock per la diagnosi ricevuta, è così colpito dal discorso che lei improvvisa per commemorare il defunto, che decide di approcciarla, per vedere se nel poco tempo che lo separa dalla delicatissima operazione riuscirà a cambiare almeno un po’ la sua vita. Non sa che nel frattempo anche lei ha appena ricevuto una notizia sconvolgente: è incinta, e ovviamente non sa di chi sia il bambino o la bambina. E qui ci fermiamo, ma date uno sguardo al trailer di Amare da morire in fondo a questa recensione.

Perché vedere Amare da morire 

La citata miniserie La Linea Verticale è un capolavoro purtroppo poco noto, per la rara capacità di raccontare una storia drammatica regalando momenti assolutamente esilaranti e altri dolorosamente struggenti (soprattutto a rivederla dopo la morte di Mattia Torre). 

Questa Amare da morire non fa altrettanto ridere, non ci sono tormentoni o scene memorabili come la mitica battuta “quelli sono i vasi”, anche se l’imitazione facciale che, in pieno stile Jim Carrey, Joan Amargós fa di Sean Penn e Clint Eastwood ce la ricorderemo a lungo. 

Però anche in questa commedia romantica seriale spagnola c’è quel miscuglio di gioia e dolore, di vita e di morte, e il mix indubbiamente funziona. 
La chimica tra i due protagonisti è perfetta, così come la caratterizzazione dei personaggi di contorno che animano la storia e che – a seconda dei casi – supportano o mal sopportano i protagonisti.

Ci sono momenti angoscianti, che fanno riflettere, sapientemente alternati ad altri più leggeri, da commedia pura. Se cercate solo i primi, o solo i secondi, potreste rimanere delusi, ma se darete una chance ad Amare da morire potreste rimanere piacevolmente stupiti. 

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