La misura è allo studio del governo che potrebbe inserirla nel decreto al vaglio dei consiglio dei ministri. Non è escluso però un rinvio alla prossima legge di bilancio
Al via la riforma fiscale. Arriva oggi in consiglio dei ministri lo schema di decreto legislativo per la revisione del regime impositivo Irpef e Ires. Si tratta in sostanza di una revisione della tassazione sui redditi dei lavoratori dipendenti, autonomi, agrari e su quelli d’impresa. La novità più importante di cui si è parlato nelle ultime ore riguarda un possibile intervento sulle tredicesime per i lavoratori dipendenti con reddito che non supera i 15 mila euro. In sostanza si tratterebbe di un bonus una tantum, fino a 80 euro, che dovrebbe arrivare nella busta paga di dicembre insieme alla “gratifica natalizia”.
Un provvedimento ponte in attesa di un intervento strutturale “per i redditi di lavoro dipendente riferibili alle tredicesime mensilità”. Per i redditi bassi sarebbe una boccata di ossigeno, ma la misura è ancora in forse. In effetti solo ieri, lunedì 22 aprile, il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, ha sottolineato che “le bozze che circolano in queste ore su alcuni organi di stampa, relative al decreto legislativo sulla revisione del regime Irpef e Ires, non corrispondono al vero”. “Il provvedimento – ha aggiunto Leo – è ancora oggetto di revisione da parte degli uffici competenti. Stiamo lavorando per mettere a punto un decreto che sia compatibile con le esigenze dei contribuenti e al tempo stesso rispettoso degli equilibri di finanza pubblica”. Non è ancora chiaro dunque se il bonus sulla tredicesima entrerà nel decreto. Il governo potrebbe rinviare tutto alla legge di bilancio, ammesso che si trovino le risorse.
Un altro punto del decreto riguarda i premi di risultato che dal 1° gennaio 2025 saranno tassati al 10%, entro il limite massimo di 3 mila euro lordi, laddove oggi la tassazione è al 5%. Lo stesso regime si applicherà “alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa”. Si tratta dunque di un aumento della tassazione. In ogni caso per capire se la misura verrà messa nero su bianco bisognerà attendere il decreto. Nelle prime bozze circolate c’è inoltre la revisione dei redditi da lavoro autonomo e di quello agrario. In quest’ultimo caso le attività connesse al reddito agrario non dovrebbero essere più considerate “nei limiti della potenzialità del terreno”.
Fonte: Today