Arriva la “cometa del secolo”: quando sarà visibile

24.09.2024
Arriva la "cometa del secolo": quando sarà visibile
Arriva la "cometa del secolo": quando sarà visibile

Il 27 settembre la cometa C/2023 A3 TsuchinshanATLAS farà il suo giro di boa intorno al Sole, poi si avvicinerà sempre di più alla Terra, regalandoci uno spettacolo spaziale visibile anche a occhio nudo: ecco tutto quello che c’è da sapere

Un astro chiomato di enorme bellezza, con una coda lucente in grado di “illuminare” il cielo. Il passaggio della cometa C/2023 A3 TsuchinshanATLAS potrebbe trasformarsi in un incredibile spettacolo spaziale. Il corpo celeste scoperto nel 2023 è il primo che merita l’appellativo di “grande cometa”, paragonabile a quello di Hale-Bopp di 27 anni fa. Ovviamente negli ultimi decenni sono diverse le comete che hanno attraversato il nostro cielo, alcune anche visibili a occhio nudo, ma C/2023 A3 TsuchinshanATLAS potrebbe davvero meritare l’appellativo di “cometa del secolo”, ovviamente se riuscirà a sopravvivere alla prova del fuoco. Il 27 settembre l’astro passerà infatti nel punto dell’orbita più vicino al Sole, il Perielio, e se non si disintegrerà, nei giorni successivi si avvicinerà alla Terra più luminosa che mai, con il picco atteso per il 9 ottobre. 

Comete spettacolari: i precedenti

Dopo Hale-Bopp ci sono state diverse comete in grado di attirare l’attenzione. Nell’estate 2020 la cometa C/2020 F3 Neowise si rivelò molto interessante, rendendosi comodamente visibile a occhio nudo anche dalle città, interrompendo un lungo digiuno che di fatto durava dal 1997, l’annus mirabilis della cometa Hale-Bopp. Nel 2009, i fortunati osservatori australi assistettero al passaggio della grande cometa C/2006 P1 McNaught, che fu visibile in pieno giorno anche alle nostre latitudini. A questo destino di speranze e previsioni non è sfuggita la cometa C/2023 A3. Le prime osservazioni rese note risalgono al 22 febbraio 2023 e sono state effettuate con un telescopio installato in Sud Africa, parte del progetto ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System. In un secondo momento, il Minor Planet Center ha collegato questo nuovo astro a osservazioni precedentemente riportate dal Purple Mountain Observatory, Cina, relative al 9 gennaio. Pertanto, d’accordo con le regole della comunità astronomica che sovrintendono a queste circostanze, all’annuncio ufficiale della sua scoperta, la cometa ha preso il nome di C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS (Tsuchinshan è una traslitterazione del nome mandarino dell’osservatorio cinese): terza cometa non periodica scoperta nella prima metà del gennaio del 2023.

Il passaggio di C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS

L’entusiasmo per questo corpo celeste è stato pressoché immediato. Sin dal principio, infatti, si è notato che la cometa sarebbe potuta diventare interessante poco dopo il suo passaggio al perielio (minima distanza dal Sole, prevista per il 27 settembre 2024): ai primi di ottobre, infatti, la sua posizione rispetto al Sole e alla Terra avrebbe potuto renderla particolarmente luminosa, qualora si fosse rivelata una cometa ricca di polveri. Il tutto, chiaramente, con l’obbligatoria cautela che sempre si impone con le comete: la storia, anche recente, è costellata di astri chiomati che hanno disatteso grandemente le previsioni più ottimistiche. Ciò che nutriva al tempo gli entusiasmi degli astronomi nel caso della C/2023 A3 era una precisa condizione geometrica che si sarebbe verificata proprio ai primi di ottobre 2024. Per allora, la cometa si sarebbe trovata quasi esattamente sulla linea Terra-Sole, una condizione capace di produrre un effetto fisico noto come forward scattering (scattering “in avanti”) della luce solare da parte delle sue polveri.

Questo effetto è in fondo ben noto a tutti. Uno strato di nebbia all’alba o al tramonto appare molto più evidente se si osserva in direzione del Sole basso che non guardando lateralmente. Questo proprio perché le gocce d’acqua in sospensione creano il fenomeno del forward scattering della luce solare verso l’osservatore. Un’immagine iconica di questo effetto è quella ottenuta dalla sonda Cassini mentre il globo di Saturno eclissava il Sole: questa condizione di allineamento permetteva la visione enfatizzata degli anelli esterni più elusivi, che contengono particelle in grado di innescare questa diffusione in avanti.

Analogamente, le polveri presenti nella cometa rigettano preferibilmente la luce solare in avanti, pertanto se una cometa transita tra noi e il Sole la sua luminosità ne può risultare aumentata di decine, centinaia o migliaia di volte. Una volta notato che la cometa C/2023 A3 si sarebbe trovata in quella esatta condizione geometrica (ovvero, osservata dalla Terra, quasi sulla linea di vista del Sole), si è iniziato ad immaginare il potenziale spettacolo conseguente. Pertanto, dalla scoperta, la Tsuchinshan-ATLAS è stata costantemente monitorata, documentandone gli sviluppi, gli incrementi di luminosità e le sue battute d’arresto, con gli intuibili, conseguenti umori cangianti della comunità astronomica.È stata osservata agilmente da Terra fino all’inizio della scorsa estate, prima della congiunzione con il Sole, spiata per un po’ con gli occhi indiscreti delle sonde spaziali, per poi tornare visibile nel nostro cielo da una decina di giorni, dall’emisfero australe.

Quando sarà visibile

Ma quando sarà possibile ammirare la cometa? Come spiegato dall’astrofisico Gianluca Masi, nella mattina di oggi, martedì 24 settembre il Virtual Telescope Project è riuscito a riprendere il corpo celeste dall’Italia: “Nel complesso, la cometa ha dimostrato di godere di ottima salute e di svilupparsi per bene, preparandosi così all’imminente giro di boa attorno al Sole (perielio) del 27 settembre. Soprattutto, ha dimostrato di essere una cometa molto polverosa, ovvero ricca di quelle particelle essenziali per sperare nel forward scattering di cui si diceva. In breve, assumendoci qualche rischio che è giusto correre, possiamo affermare che la cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS ha le carte in regola per deliziare davvero i nostri occhi, essendo prevedibile, in base ai dati al momento disponibili, una luminosità massima pari alla magnitudine -4, simile allo spendere del pianeta Venere”.

Ma non è tutto rosse e fiori. Il picco di luminosità per via del forward scattering è atteso per il 9 ottobre, quando la cometa sarà prospetticamente assai vicina al Sole. Magari la coda polverosa sarà visibile per via del fenomeno fisico più volte citato, ma comunque ciò avverrebbe nel cielo luminoso del crepuscolo serale. Nei giorni subito successivi, la cometa migliorerà gradualmente la sua visibilità da Terra, ma la luminosità calerà rapidamente, visto che proprio le condizioni per lo scattering “in avanti” si smonteranno in fretta. In ogni caso, la cometa sarà bassa sull’orizzonte, nella luce residua del crepuscolo: condizioni tutt’altro che ideali: ciò che vedremo, quindi, dipenderà grandemente dal comportamento della cometa.

Appuntamento il 9 ottobre

Uno sguardo alle condizioni di visibilità per il grande pubblico, limitata alla fase postperielio per le nostre latitudini, l’unica di interesse. Dopo il 27 settembre, data appunto del giro di boa attorno alla nostra stella (arriverà a circa 60 milioni di km da essa), la cometa sarà in congiunzione con il Sole proprio il 9 ottobre, quando sarà massimo l’atteso effetto del forward scattering. L’8 ottobre si potrebbe già tentare l’osservazione a ridosso dell’alba, mentre dal giorno 9 la cometa si vedrà appena dopo il tramonto. Il 12 ottobre la C/2023 A3 sarà alla minima distanza dalla Terra, pari a circa 71 milioni di km.

Da allora, giorno dopo giorno, la C/2023 A3 sarà via via meglio collocata in cielo, seppur sempre meno favorita dall’aumento di splendore dovuto allo scattering. Attraverserà le costellazioni della Vergine, del Serpente e di Ofiuco. Intorno al 15 ottobre dovrebbe essere possibile ottenere la visione migliore tra luminosità della cometa e sua posizione nel cielo. La Luna sarà visibile al primo quarto (10 ottobre), ma all’inizio interferirà poco rispetto all’invasività del crepuscolo serale. Essa sarà piena il 17 ottobre e allora inizierà a farsi sentire, mentre la luminosità della cometa sarà alquanto ridimensionata, ma si spera ancora interessante. È consigliabile scegliere un sito osservativo il più possibile esente da inquinamento luminoso e che offra l’orizzonte occidentale libero da ostacoli importanti (colline, alberi, palazzi). L’osservazione può essere condotta ad occhio nudo, meglio con un binocolo. Per chi non riuscisse a osservare la cometa a occhio nudo, il Virtual Telescope Project sta predisponendo il calendario delle diverse dirette streaming con cui condividerà l’apparizione di questa interessante cometa. Il primo appuntamento è previsto per il 9 ottobre, alle 18:45: come sempre la partecipazione è gratuita e disponibile sul sito web del Virtual Telescope Project.

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