Carlo Nordio e la Cassazione criticano il Dl Sicurezza e Mattarella

02.07.2025 08:05
Carlo Nordio e la Cassazione criticano il Dl Sicurezza e Mattarella

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha espresso la sua delusione riguardo all’opposizione, affermando che in merito alla Cassazione che ha bocciato il Dl Sicurezza «c’è grande confusione». Secondo Nordio, il tribunale non ha dichiarato nulla di rilevante e, se lo avesse fatto senza ricevere un ricorso, avrebbe compiuto un sacrilegio. Ha descritto l’intervento dell’Ufficio del Massimario come irriverente, inappropriato e imprudente, dato che contiene critiche radicali sul decreto, inclusa la sua necessità e urgenza, oltre ai contenuti che potrebbero essere considerati manifestamente incostituzionali. «Se così fosse, il Presidente Mattarella sarebbe stato il primo a evidenziarli, ma non l’ha fatto», riporta Attuale.

La Cassazione

Nordio afferma che l’intervento è anche improprio, poiché l’Ufficio del Massimario dovrebbe limitarsi a raccogliere le massime di giurisprudenza per fornire informazioni ai giudici di merito. La redazione di relazioni sulle novità normative dovrebbe essere affrontata solo sotto un profilo redazionale e non dovrebbe esprimere un giudizio preventivo sulla costituzionalità delle leggi o sul loro contenuto politico. Questo, secondo il ministro, rappresenta un oltraggio al Parlamento, espresso in un linguaggio giuridico aulico. Il documento del Massimario, apparentemente contenente argomentazioni tecniche neutrali, sembra giustificare il reato di violazione di domicilio, quando afferma che lo sgombero di un immobile occupato abusivamente può generare disagi sociali.

L’opposizione

L’opposizione, che ha sostenuto il Massimario, ha spaventato Nordio, ma sperava che non si verificasse tale interferenza. Ha dichiarato di essere incredulo, essendo abituato a certe esondazioni di ex colleghi. Tuttavia, è rimasto colpito dall’atteggiamento dell’opposizione, che, secondo lui, ha mostrato una sottomissione umiliante accettando prontamente l’intervento, il quale scavalca la politica stessa. Pur avendo il diritto di criticare severamente le iniziative governative, l’opposizione, in questo caso, appare come un portavoce subordinato di un gruppo di studio di giudici, riducendo la propria funzione a un ruolo marginale.

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