Caso Resinovich: testimone conferma omicidio mentre la gente di Trieste cerca verità

12.12.2025 19:55
Caso Resinovich: testimone conferma omicidio mentre la gente di Trieste cerca verità

Trieste, 12 dicembre 2025 – A quattro anni dalla scomparsa di Liliana Resinovich, il sentimento prevalente nella sua Trieste è di stanchezza e frustrazione. “Da quanto sento, le persone sono stufe di tutto quello che leggono e ascoltano. Ma non ho dubbi, su questa storia alla fine ci faranno un film,” afferma Iva, la fruttivendola di via San Cilino, testimone che ha dichiarato di aver visto Lilly la mattina della sua scomparsa, martedì 14 dicembre 2021, poco prima delle 9 del mattino, riporta Attuale.

La testimonianza di Iva ha sollevato polemiche, specialmente online. La commerciante sottolinea che le sue parole, mai contraddette o ritrattate, contrastano con coloro che sostengono che la 63enne, pensionata della Regione Friuli Venezia Giulia, non sia mai uscita di casa quel giorno. “Tutto è congeniale per accusare il marito,” riflette la testimone, scottata dagli attacchi ricevuti.

Ecco perché sono stata attaccata

“Non seguo più tanto le notizie – confida Iva -. Un po’ perché realmente non ne usciamo. E poi se comincio a leggere e guardare video in Rete, trovo ancora accuse che mi fanno arrabbiare.” I commenti ostili continuano a fluire, mentre la testimonianza della donna sembra alimentare le teorie del complotto contro Sebastiano Visintin, unico indagato per omicidio.

Il no della Cassazione alla difesa

Alla fine delle indagini, che includono il sequestro di centinaia di coltelli e altri oggetti, scaturisce una certezza: non ci sarà una perizia medico legale terza. Dopo due consulenze contraddittorie, la prima suggeriva un suicidio mentre la seconda, condotta dal team di Cristina Cattaneo, ha concluso che si è trattato di un omicidio, avvenuto la mattina stessa della scomparsa, con il corpo rimasto sempre lì, nel boschetto dell’ex manicomio. La difesa di Visintin aveva richiesto questo accertamento terzo, ma la procura ha negato, e la cassazione ha respinto il ricorso.

Il mistero del corpo conservato

“A Trieste la gente non crede che il corpo di Lilly sia rimasto nel parco per 22 giorni,” ribadisce Iva. Le condizioni di conservazione del cadavere hanno destato interrogativi, tanto che Noemi Procopio, scienziata forense con esperienze internazionali, sta studiando l’ipotesi del congelamento con colleghi americani. “Sembrava la Tac di una persona vivente,” ha concluso Claudia Giaconi, radiologa forense, membro del team di consulenti assistenti del fratello di Lilly, Sergio Resinovich.

In attesa di un andamento della giustizia, rimane impresso il ricordo di una Liliana gentile e riservata. “Era una persona molto riservata,” commenta Iva, descrivendo il momento in cui ha visto la donna passare davanti al suo negozio il 14 dicembre 2021. “Sono più convinta dall’ipotesi di omicidio – conclude la commerciante – ma quel dettaglio è sicuramente suggestivo.”

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