WASHINGTON – La notizia dell’omicidio di Charlie Kirk ha scosso i membri più giovani dello staff della Casa Bianca. Molti di loro lo conoscevano bene e il presidente Trump ha espresso il suo cordoglio sui social, definendolo una persona «leggendaria». La bandiera è stata calata a mezz’asta, riporta Attuale.
Un’influenza sorprendente nella politica americana
L’omicidio di Kirk rappresenta un momento cruciale nella politica statunitense. A soli 31 anni, aveva un’influenza massiccia e una presenza notevole sui social media, con oltre 7,5 milioni di follower su Instagram e 7 milioni su TikTok. Fondatore di Turning Point nel 2012, Kirk ha creato un’importante organizzazione giovanile conservatrice con 250.000 membri tra studenti universitari e delle scuole superiori. La sua carriera includeva una notorietà economica, con introiti derivanti da podcast e libri, tra cui «La Dottrina MAGA». Solo nel 2023 aveva raccolto 92 milioni di dollari tramite donazioni, sostenendo attivamente la rielezione di Trump negli stati chiave, partendo dalla sua Arizona.
Un futuro promettente interrotto
Considerato un possibile futuro candidato presidenziale, Kirk aveva una rete di amicizie con figure di spicco, incluso Don Junior, che lo definì «una delle vere rock star del nostro movimento» durante un gala di Turning Point. La sua influenza si estendeva anche a importanti decisioni politiche, inclusa la consulenza a Trump nella scelta dei membri del governo. Nonostante alcune critiche recenti alle posizioni più aggressive dei falchi repubblicani, Kirk si era sempre ricondotto alle scelte del presidente.
Un attivista controverso ma rispettato
La sua figura era polarizzante; a Milwaukee, durante l’ultima convention repubblicana, Kirk aveva dichiarato: «I repubblicani hanno finalmente trovato i loro Kennedy». Si era distinto per la sua abilità di connettersi con il pubblico, utilizzando TikTok e podcast per comunicare in modo innovativo e raggiungere i giovani elettori. Tuttavia, la sua popolarità non era priva di controversie, e Kirk aveva recentemente ricevuto minacce, tanto da necessitare di scorta personale. Un significativo numero di persone aveva anche firmato una petizione per cercare di impedirgli di parlare all’università in Utah, evidenziando le sue opinioni provocatorie in incontri aperti al dibattito.
Non riesco a credere a quello che è successo. Charlie Kirk era un personaggio di grande impatto, difficilmente si poteva ignorarlo. Fa paura pensare a quanto fosse polarizzante in una politica già così divisa. La sicurezza di tutti, soprattutto per chi provoca reazioni forti, dovrebbe essere prioritaria. È un segnale inquietante per il futuro.