Che succede in Pakistan e chi sono i separatisti beluci che hanno ucciso oltre 70 persone

28.08.2024
Che succede in Pakistan e chi sono i separatisti beluci che hanno ucciso oltre 70 persone
Che succede in Pakistan e chi sono i separatisti beluci che hanno ucciso oltre 70 persone

Il Belucistan è la provincia più grande e più povera della nazione, un gruppo armato da anni lotta per la secessione della regione ricca di risorse minerarie che però vengono sfruttate soprattutto da imprese cinesi

Non si arrestano le violenze nella provincia pakistana del Belucistan, dove gli attacchi dei militanti separatisti beluci a stazioni di polizia, linee ferroviarie e autostrade hanno già portato alla morte di almeno 73 persone. Quella in corso è la serie di attentati più grave degli ultimi anni, attentati perpetrati da militanti impegnati in una rivolta che dura da decenni per ottenere la secessione della provincia sud-occidentale ricca di risorse, sede di importanti progetti guidati dalla Cina, come un porto e una miniera d’oro e di rame.

L’esercito pakistano ha dichiarato che 14 tra soldati e poliziotti e 21 militanti sono rimasti uccisi negli scontri seguiti al più grande degli attacchi, che aveva come obiettivo autobus e camion su un’autostrada. Il primo ministro del Belucistan ha riferito che sono stati uccisi anche 38 civili. Di questi 22 sono stati ammazzati a sangue freddo nel sud-ovest del Pakistan dopo che i ribelli hanno intercettato diversi veicoli sulla strada e fatto scendere i passeggeri. A quel punto uomini armati hanno controllato i documenti d’identità, individuando i cittadini del Punjab e uccidendoli senza pietà prima di incendiare i loro veicoli.

L’Esercito di Liberazione Baluci

L’Esercito di Liberazione Baluci (Bla, Baloch Liberation Army), un gruppo militante, ha dichiarato di essere dietro gli attacchi. Centinaia di suoi combattenti, tra cui sette attentatori suicidi, hanno partecipato agli attentati, ha dichiarato il gruppo in un comunicato. Come riporta la Reuters, il Bla ha dichiarato di aver preso di mira il personale militare che viaggiava in abiti civili. Prima dell’attacco, il Bla aveva avvertito la popolazione baluci di stare lontano dall’autostrada, aggiungendo che la loro “lotta è contro l’esercito pakistano occupante”. “Abbiamo preso il pieno controllo di tutte le principali autostrade del Belucistan, bloccandole completamente”, ha aggiunto il Bla. “Questi attacchi sono un piano ben congegnato per creare anarchia in Pakistan”, ha affermato invece il ministro degli Interni Mohsin Naqvi.

Gli interessi cinesi

Secondo il primo ministro ShehbazSharif, gli attentati dei separatisti mirano a bloccare i progetti di sviluppo che fanno parte del Corridoio economico Cina-Pakistan (Cpec). “I terroristi vogliono fermare il Cpec e i progetti di sviluppo”, ha detto Sharif in un discorso televisivo, aggiungendo che i militanti vogliono anche creare un cuneo tra Islamabad e Pechino. Il Cpec, che prevede impegni di sviluppo per 65 miliardi di dollari, fa parte dell’iniziativa Belt and Road del presidente cinese Xi Jinping. Il Pakistan non è stato in grado di costruire pienamente le infrastrutture necessarie per sfruttare le risorse minerarie nel Belucistan e ha chiesto l’aiuto della Cina per lo sviluppo della provincia.

Anche Pechino ha condannato gli attentati e ha promesso di continuare a sostenere gli sforzi del Pakistan contro il terrorismo. “La Cina è pronta a rafforzare ulteriormente la cooperazione nella lotta al terrorismo con il Pakistan per mantenere insieme la pace e la sicurezza regionale”, ha dichiarato Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri. In precedenza, Pechino aveva espresso preoccupazioni per la sicurezza dei suoi cittadini che lavorano a progetti in Pakistan, in particolare nel Belucistan. Sei ingegneri cinesi che lavoravano a un progetto di diga sono stati uccisi a marzo nel nord-ovest. I militanti separatisti hanno anche preso di mira il porto di Gwadar, situato nelle acque profonde della regione e gestito dalla Cina.

Il Belucistan

Confinante con l’Afghanistan e l’Iran, il Belucistan è la provincia più grande e più povera del Pakistan, nonostante sia ricca di risorse naturali. I separatisti chiedono una maggiore autonomia e il controllo delle risorse minerarie e di gas della provincia. Negli ultimi anni hanno intensificato gli attacchi contro i pakistani delle province vicine che lavorano nella regione e contro le compagnie energetiche straniere che, secondo loro, sfruttano le ricchezze della provincia.

I Punjabi sono il più grande dei sei gruppi etnici principali del Pakistan e sono visti come dominanti nelle file dell’esercito impegnato nella battaglia contro i separatisti, per questo vengono particolarmente presi di mira.

Secondo Kiyya Baloch, analista ed ex giornalista, le autorità stanno usando solo la forza per sedare il conflitto che dura da due decenni, invece di cercare soluzioni politiche. “Questo approccio ha permesso all’insurrezione di crescere anziché diminuire”, ha sostenuto parlando con l’Afp. “Mai prima d’ora si erano verificati così tanti attacchi coordinati contemporaneamente in diversi distretti del Belucistan”, ha aggiunto.

Il Bla prende di mira principalmente le forze di sicurezza e gli attacchi ai civili spesso non vengono rivendicati. In un attacco simile a quello avvenuto negli scorsi giorni, 11 lavoratori punjabi sono stati uccisi dopo essere stati rapiti da un autobus nella città di Naushki, in Belucistan, e sei punjabi che lavoravano come barbieri sono stati uccisi a maggio. Manifestazioni guidate dall’etnia baluci sono regolarmente organizzate e represse dalle autorità.

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