Chi ha vinto il dibattito tra Vance e Walz

02.10.2024
Chi ha vinto il dibattito tra Vance e Walz
Chi ha vinto il dibattito tra Vance e Walz

Il confronto sulla Cbs è l’ultimo prima delle elezioni presidenziali di novembre: tra microfoni staccati e qualche disagio, ecco com’è andata

Era l’ultimo dibattito prima delle elezioni presidenziali di novembre, ci si aspettava uno scontro di personalità tra i vicepresidenti designati da Donald Trump e Kamala Harris. J.D. Vance e Tim Walz sembravano diversi dal solito ma il loro atteggiamento ci ha ugualmente detto qualcosa, tra ammissioni, microfoni staccati dalle moderatrici e qualche disagio. Qualche minuto dopo le ore 21 con l’ora della costa atlantica, le 3 in Italia, i vice si sono stretti la mano su Cbs News e il dibattito è iniziato. 

Le regole d’ingaggio: come funzionava il dibattito su Cbs News

Il dibattito tra Walz e Vance è stato ospitato da Cbs News e trasmesso su tutte le reti nazionali. La conduttrice e caporedattrice del “Cbs Evening News”, Norah O’Donnell, e la responsabile degli affari esteri, Margaret Brennan, hanno moderato il confronto.

Le regole sono state negoziate dagli staff delle due campagne elettorali. Durata del dibattito: 90 minuti, con due pause di quattro minuti ciascuna. Walz era posizionato alla sinistra del palco, Vance a destra.

Per ogni domanda ricevuta, i candidati hanno avuto due minuti per rispondere e un minuto per ulteriori confutazioni. A discrezione dei moderatori, c’è stato un minuto aggiuntivo ciascuno per continuare la discussione.

Due minuti anche per le dichiarazioni conclusive, prima Walz e poi Vance, secondo un lancio della monetina fatto il 26 settembre scorso. Sul palco niente oggetti o appunti, solo penna e carta, molto usate da Walz, e acqua. Le domande non sono state condivise in anticipo e lo staff non poteva interagire durante le pause. I microfoni potevano essere staccati a discrezione delle moderatrici ed è anche successo, una volta.

Vance vs. Walz: com’è andato il dibattito dei vice di Trump e Harris

È stato un dibattito molto diverso da quello visto tra Harris e Trump. I due vice hanno parlato più dei candidati presidente che di loro stessi. Tuttavia, Vance ha dedicato tre quarti del tempo a disposizione nella prima domanda per presentarsi agli spettatori e solo poi rispondere dell’attacco dell’Iran su Tel Aviv: “Israele faccia ciò che crede”.

Alla domanda su come si sarebbe comportato in caso di attacco preventivo di Israele Walz ha invece evitato di rispondere. L’attenzione per la politica estera è stata insolitamente alta, le ultime notizie hanno cambiato in corsa i piani dei candidati, come successo per le domande sull’uragano Helene, eventi imprevedibili nelle settimane di preparazione che hanno preceduto l’incontro.

Da qui si è passati al clima, con Vance che ha dribblato il negazionismo di Trump sul cambiamento climatico e ha accusato l’amministrazione Biden di “aver aumentato la produzione di energia in Cina”. Walz ha invece elogiato l’Inflation Reduction Act, che ha finanziato le aziende per miliardi di dollari anche per contrastare il dominio cinese nel mercato dei pannelli solari. Poi ha ricordato che Trump aveva definito il cambiamento climatico una “bufala” e che ci aveva scherzato su, dicendo che avrebbe portato a più proprietà sul lungomare. 

E come vedremo più avanti, proprio sulla Cina Walz ha ammesso di aver mentito, in quella che è stata la sua peggior risposta della serata. L’economia è stata invece poco considerata ed entrambi i vice non hanno spiegato come i rispettivi candidati presidenti vogliono finanziare le loro politiche. 

Immigrati che mangiano cani e gatti e le conduttrici staccano i microfoni: cosa è successo

Sull’immigrazione Vance ha semplicemente evitato di commentare le politiche più estreme di Trump, tra la “più grande deportazione di massa della storia” e la separazione dei figli dai propri genitori. Walz ha ammesso l’esistenza di un problema da risolvere ma sottolineando la mancata collaborazione dei repubblicani perché “altrimenti Trump non avrebbe di che parlare in campagna elettorale”.

E, secondo il vice designato da Harris, questi problemi irrisolti hanno portato a demonizzazioni, come quella degli immigrati che mangiano cani e gatti. Vance ha cercato di spostare il discorso altrove, dicendo che “ci sono scuole e ospedali sopraffatti, alloggi totalmente inaccessibili perché abbiamo portato milioni di immigrati illegali per competere con gli americani”.

Ma la conduttrice Brennan è intervenuta con un fact-check, ricordandogli che la comunità haitiana di Springfield – accusata, senza prove, di mangiare gli animali domestici dei residenti -, ha uno status di residenza regolare. Così i due hanno iniziato a discutere sulle leggi che regolano il diritto d’asilo e da quanto sono in vigore e i microfoni sono stati staccati.

Chi ha vinto tra Vance e Walz

“Gioca semplice” e “fair play”. Sembra che i rispettivi staff abbiano detto questo a Vance e Walz in vista del confronto tv. Ma per il candidato democratico pare si siano anche avverati i timori dei suoi consiglieri sulle sue debolezze.

In generale è stato un confronto educato e spesso i candidati si sono dati ragione a vicenda, esprimendo solidarietà l’uno con l’altro. L’inizio di Tim Walz è stato difficile e ha confermato le paure dei democratici sul dibattito: impacciato, occhi sgranati, parole poco chiare e voce roca.

L’opposto di quanto visto finora nei suoi comizi. Proprio per questo motivo il vice di Harris era stato tenuto al sicuro dalle interviste, ma la scarsa abitudine ai confronti televisivi, anche solo coi giornalisti, si è rivelata controproducente. 

Al contrario nell’ultimo periodo Vance è spesso saltato da un’intervista all’altra e nella situazione in studio si trovava a suo agio, dando l’impressione di essere convinto delle proprie parole. Walz ha avuto spesso l’occasione di sferrare attacchi “facili”, ma non lo ho fatto quasi mai. Sull’immigrazione o sul coinvolgimento di Trump nell’assalto al Congresso, il vice di Harris sembrava recitare una parte a memoria che non gli apparteneva, concentrato com’era a sottolineare cosa non andava nel candidato presidente repubblicano. 

Poi l’atteggiamento del corpo: Vance parla con un sorriso spavaldo sul volto e lo sguardo fisso in camera, pronunciando parole ben scandite e convinte. Nel mentre Walz ha il capo chino, prende spesso appunti e annuisce mentre il suo sfidante parla, quasi a dargli ragione.

Si è comportato meglio sul tema delle armi, rivelando che il figlio 17enne aveva assistito a una sparatoria, e attirando persino il dispiacere di Vance. 

Poi, due ammissioni per entrambi, ma anche qui Vance ne è uscito meglio: il repubblicano ammette di aver parlato male di Trump in passato ma che si sbagliava, liquidando subito la faccenda. Incalzato dalla moderatrice, Walz ha invece dovuto ammettere di aver mentito quando affermava di trovarsi in Cina durante le proteste di piazza Tienanmen nel 1989. “Non sono stato perfetto e a volte sono stato un idiota”, il suo commento. 

In generale i due hanno avuto un grande rispetto dell’avversario, tant’è che alla fine si sono fermati a scambiare qualche parola insieme alle rispettive mogli all’interno dello studio. Vance è stato più padrone della scena, Walz non lo ha attaccato quasi mai, neanche quando poteva, ed è sembrato meno a suo agio in questo tipo di confronto. Per chi guardava da casa è andata così: nei primi sondaggi della Cbs, il 42 per cento del campione afferma che Vance ha vinto il confronto, il 41 indica Walz. 

Chi ha vinto dibattito tra Vance e Walz: il sondaggio della Cbs
Chi ha vinto dibattito tra Vance e Walz: il sondaggio della Cbs

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