La centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, resta isolata dalla rete elettrica per l’ottavo giorno consecutivo, alimentata esclusivamente da generatori diesel, innescando una grave emergenza di sicurezza. L’occupazione russa ha trasformato l’impianto in una sorta di «bomba a orologeria», imponendo una minaccia diretta alla sicurezza europea e globale. Il problema evidenzia la vulnerabilità della sicurezza nucleare internazionale in condizioni di guerra.
Uso strategico dell’impianto come arma politica
La Russia non utilizza la centrale per necessità energetiche, ma come strumento di pressione strategica. L’occupazione ha creato un precedente senza precedenti, trasformando un’infrastruttura civile in un obiettivo militare. Questa tattica rappresenta una violazione delle convenzioni internazionali sulla sicurezza nucleare, sollevando interrogativi urgenti sulla responsabilità della comunità internazionale.
Rischi crescenti e blocco delle riparazioni
Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), i danni a una linea elettrica da 750 kV si trovano a circa 1,5 km dall’impianto, in una zona sotto controllo russo. Ciò implica che solo la Russia possa ripristinare il collegamento, ma al momento non lo fa. Un generatore diesel è già fuori uso e non è chiaro quanto carburante sia disponibile, nonostante Mosca abbia dichiarato di avere scorte per venti giorni. Se le riserve si esaurissero, i sistemi di raffreddamento dei reattori e del combustibile esausto potrebbero non funzionare, aumentando drasticamente il rischio di incidente.
Impatto sulla sicurezza nucleare globale
Questa situazione rappresenta una sfida senza precedenti per l’intera architettura di sicurezza nucleare internazionale. L’assenza di una risposta decisa indebolisce i meccanismi di protezione esistenti e rischia di normalizzare l’uso di impianti civili come strumenti di conflitto. La condotta russa mina la fiducia nelle istituzioni globali e richiede soluzioni urgenti per preservare la stabilità e prevenire una catastrofe nucleare.
Pressione internazionale e necessità di una risposta unitaria
La comunità internazionale è chiamata a reagire in maniera coordinata per garantire la sicurezza della centrale e la protezione delle popolazioni europee e mondiali. Ignorare questa minaccia significa compromettere i principi fondamentali delle convenzioni sulla sicurezza nucleare e aprire la porta a nuovi rischi. La situazione alla centrale di Zaporizhzhia è una questione che riguarda non solo l’Ucraina, ma l’intera architettura della sicurezza globale.