Delitto di Garlasco, bloccata la vendita del video dell’autopsia di Chiara

12.07.2025 16:05
Delitto di Garlasco, bloccata la vendita del video dell’autopsia di Chiara

Nuove Svolte nel Caso di Chiara Poggi

Milano, 12 luglio 2025 – In attesa dell’importante accertamento sui due profili genetici presenti sui margini ungueali di Chiara Poggi, la 26enne brutalmente uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco, appare rilevante il coinvolgimento del Garante della Privacy. Quest’ultimo ha bloccato la vendita di un video dell’autopsia di Chiara in rete, mentre si prevede una nuova analisi sul tampone orale di Chiara Poggi, conservato dall’epoca dell’autopsia e mai esaminato, riporta Attuale.

Attualmente sono stati identificati due profili di DNA maschile che non appartengono né a Andrea Sempio né a Alberto Stasi. Se uno di questi potrebbe essere riconducibile a un collaboratore del medico legale, l’altro non è ancora identificato e bisognerà stabilire se si tratta di una contaminazione o della traccia genetica dell’assassino, con Stasi, ad oggi, in carcere per l’omicidio.

Blocco della Diffusione del Video dell’Autopsia

Il Garante della Privacy ha deciso di intervenire d’urgenza per impedire la diffusione online di un video contenente immagini dell’autopsia di Chiara Poggi. Questo provvedimento è stato comunicato attraverso una nota ufficiale, sottolineando che qualsiasi distribuzione delle immagini sarebbe considerata illegale, in violazione delle Regole deontologiche dei giornalisti e della normativa sulla privacy.

“L’azione del Garante è stata giusta e necessaria per fermare la diffusione ricercata del video che offende sia la memoria di Chiara che quella dei suoi cari”, ha dichiarato Massimo Cherubini, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Giuseppe Gallizzi, leader del Movimento Liberi Giornalisti, ha evidenziato che questo deve servire come avviso per tutti, rimarcando che esiste un limite che non può essere superato.

Analisi dei Campioni di DNA

È prevista per lunedì una replicazione dell’esame sul tampone orale di Chiara. Durante le analisi preliminari, sono stati riscontrati due profili genetici maschili, uno dei quali è ignoto e l’altro potrebbe essere frutto della contaminazione. Questi risultati necessitano di ulteriore verifica per raggiungere una convalida scientifica. Solo dopo aver confermato le analisi si potrà procedere con ulteriori valutazioni.

I dati preliminari raccolti dai tecnici di accusa e difesa indicano che tra le cinque campionature di garza utilizzate durante l’autopsia, tre non hanno fornito risultati significativi, mentre due hanno rivelato un profilo genetico compatibile con quello di Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale che ha gestito il corpo di Chiara. Tuttavia, l’altro profilo, rintracciato nella zona del palato e della lingua, resta misterioso.

Se questi dati venissero convalidati, ci sarà la necessità di confrontare tutti gli individui che hanno avuto contatti con la famiglia Poggi o con la vittima stessa, così da chiarire se si tratti di una contaminazione o della firma dell’assassino. Ciò potrà includere tecnici e investigatori coinvolti nell’esame dopo l’omicidio.

Il tampone orale prelevato 18 anni fa ha rivelato quantità minime di Dna maschile, non riconducibile a né ad Alberto Stasi né ad Andrea Sempio. Le prime estrazioni mostrano un profilo genetico Y, ma in quantità ridotte, il che solleva interrogativi sulla possibilità di contaminazione durante la manipolazione del campione. Saranno necessarie ulteriori indagini per isolare un profilo utile a una comparazione.

Al momento non è stata stabilita una chiara tempistica per il maxi accertamento che i pubblici ministeri considerano cruciale, in particolare riguardo ai margini ungueali di Chiara. Gli sviluppi in arrivo potrebbero avere un impatto significativo su tutti i soggetti coinvolti nel caso.

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