Dopo l’accordo Putin-Kim, la Corea del Sud potrebbe inviare armi all’Ucraina: ecco perché

21.06.2024
Dopo l'accordo Putin-Kim, la Corea del Sud potrebbe inviare armi all'Ucraina: ecco perché
Dopo l'accordo Putin-Kim, la Corea del Sud potrebbe inviare armi all'Ucraina: ecco perché

Seul valuta l’ipotesi di inviare armi a Kiev. Cosa che sin qui il governo sudcoreano ha evitato, anche perché la legge nazionale vieta l’invio di aiuti militari a paesi in guerra. Dopo l’incontro tra Putin e Kim emergono nuovi e preoccupanti dettagli sull’accordo di mutua difesa militare firmato dai due leader

Quando Vladimir Putin e Kim Jong-un sfrecciavano allegri tra le strade di Pyongyang in una limousine che il presidente russo ha regalato al leader nordcoreano, nei corridoi delle cancellerie occidentali circolava la domanda: quali sono le implicazioni dell’accordo di mutua assistenza militare in caso di aggressione a uno dei due paesi firmato tra i due leader? Ma anche: come dobbiamo rispondere all’intesa sempre più forte tra i leader alla guida dei due paesi più sanzionati al mondo? Da Seul arriva una prima risposta, mentre il confine tra le due Coree sta diventando sempre più caldo.

Mentre la Corea del Nord è impegnata nella costruzione di un muro vicino al confine con il Sud, all’interno della zona demilitarizzata (Dmz), i “cugini” del sud aprono a un possibile invio di armi all’Ucraina. Conseguenza, questa, dell’accordo di assistenza reciproca tra Putin e Kim che, hanno condannato i sudcoreani, “avrà inevitabilmente un impatto negativo sulle relazioni” tra Mosca e Seul. 

La Corea del Sud valuta un possibile invio di armi all’Ucraina

“Stiamo pensando di riconsiderare la questione del supporto di armi all’Ucraina”, ha anticipato il direttore della sicurezza nazionale Chang Ho Jin, facendo intendere che potrebbe inviare direttamente armi all’Ucraina. Cosa che sin qui il governo sudcoreano ha evitato, anche perché la legge nazionale vieta l’invio di aiuti militari a paesi in guerra. Certamente le armi sudcoreane siano arrivate a Kiev, ma in modo indiretto. Passando cioè prima per paesi terzi. Pochi mesi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, la Corea del Sud ha firmato con la Polonia il suo più grande accordo di esportazione di forniture militare, compresi i carri armati K2 e gli obici semoventi K9. Poi ha autorizzato l’esportazione all’Ucraina di mortai Krab, costruiti con componenti sudcoreani, proprio attraverso la Polonia. 

Ufficialmente Seul si è limitata a fornire a Kiev un grosso pacchetto di aiuti umanitari per un totale di 230 milioni di dollari per l’acquisto di forniture mediche, vaccini per bambini, generatori di elettricità e supporto per la sicurezza delle centrali nucleari ucraine. La riluttanza sudcoreana all’invio di armi in Ucraina può essere comprese guardando lo scacchiere orientale. Seul infatti teme un rafforzamento delle relazioni tra Russia e Corea del Nord. Ma con l’accordo tra Putin e Kim ha reso ora questo timore più concreto. Tanto che il ministero degli Esteri sudcoreano ha convocato il 21 giugno l’ambasciatore russo a Seul, Georgy Zinoviev, il quale ha risposto che sono “inaccettabili i tentativi di minacciare e ricattare la Russia”. In risposta, il presidente russo ha messo in guardia il governo sudcoreano dell’ipotesi di fornire armi a Kiev, ed evitare così che Mosca adotti “misure che non piaceranno a Seul”.

I nuovi (preoccupanti) dettagli dell’accordo tra Russia e Corea del Nord

La preoccupazione sudcoreana ha assunto toni più cupi quando sono emersi dettagli dell’accordo firmato tra i leader di Russia e Corea del Sud. L’intervento di mutua assistenza militare, nel caso in cui o la Russia o la Corea del Nord dovessero precipitare in un conflitto, deve essere “immediato”, secondo quanto stabilisce l’articolo 4 del testo facendo menzione all’impiego di “tutti i mezzi a disposizione senza indugio” per fornire “assistenza militare e di altro tipo” in linea con l’art.51 della Carta dell’Onu e le leggi della Corea del Nord e della Federazione Russa.

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