Clima da guerra civile nella Capitale: da un lato i manifestanti della Brigata ebraica e dall’altro i Pro Palestina
«Noi da qui non ci muoviamo», «veniamo a prendervi». E ancora: sassi, sputi e insulti contro cronisti e fotografi che si trovano a Porta San Paolo, a Roma, per raccontare il 25 Aprile. C’è un clima da guerra civile nella Capitale. Da un lato i manifestanti della Brigata ebraica e dall’altro i Pro Palestina. Le tensioni sono iniziate questa mattina alle 8.30, ma stanno continuando anche adesso.
I componenti della Brigata ebraica, a ogni “Free Free Palestine” dei movimenti pro Palestina, hanno fischiato. Poi sono scattati insulti e gestacci. Sul posto la polizia cha ha tenuto separati i manifestanti più di una volta. «Fino a che non se ne vanno noi restiamo qua», hanno detto i pro Palestina verso la Brigata ebraica. I ragazzi dei collettivi universitari vorrebbero partire in corteo verso la Fao. Sono stati anche loro bloccati ripetutamente dalle forze dell’ordine.
Nel corso della manifestazione è stato ferito un operatore tv colpito da un sasso lanciato dallo schieramento della Brigata ebraica «Continua a lavorare», commenta un collega. «Forse più tardi si farà refertare». Anche un cronista di un sito d’informazione online colpito al naso da un sasso di «piccole dimensioni», ha detto. «Vado avanti a lavorare, la manifestazione non è finita».
Intanto, lentamente, si sta sciogliendo il corteo della brigata ebraica che in questo momento si trova su viale del Campo Boario diretto a piazza Bottego in prossimità di via delle Conce, i manifestanti in piazzale Ostiense davanti alla Piramide si preparano a sfilare in corteo nella direzione opposta. Sperando che, nel corso della giornata, non ci siano altri momenti come quelli vissuti questa mattina.
Fonte: LaStampa