È morto a 101 anni Tomiichi Murayama, ex primo ministro socialista giapponese

17.10.2025 10:35
È morto a 101 anni Tomiichi Murayama, ex primo ministro socialista giapponese

Morto Tomiichi Murayama, ex primo ministro giapponese che scuse le atrocità della Seconda guerra mondiale

È morto a 101 anni Tomiichi Murayama, che negli anni Novanta divenne il secondo politico socialista a diventare primo ministro in Giappone, riporta Attuale. Ricordato principalmente come il primo leader giapponese ad aver chiesto scusa per le atrocità commesse dall’esercito durante la Seconda guerra mondiale, Murayama guidò il governo dal 1994 al 1996, in coalizione con il Partito Liberal Democratico, la formazione di centrodestra che ha espresso quasi tutti i primi ministri degli ultimi settant’anni.

Durante il suo mandato, affrontò questioni di rilevanza internazionale rimaste in sospeso per quarant’anni sotto gli esecutivi liberaldemocratici. Il suo discorso di scuse, pronunciato nel 1995 in occasione del 50esimo anniversario dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, è stato utilizzato come modello da governi successivi. Murayama si impegnò anche per la riconciliazione con le nazioni colpite dalla occupazione giapponese, istituendo fondi di compensazione per i sopravvissuti ai bombardamenti atomici e per le donne reclutate per servire l’esercito giapponese durante il conflitto.

Inoltre, fu il primo leader del Partito Socialista a riconoscere la legittimità delle forze armate giapponesi, della bandiera e dell’inno nazionale, un passo che scontrò con la tradizione pacifista del suo partito e che innescò una crisi di popolarità tra i suoi sostenitori. Nel 1995, gestì anche le conseguenze di un devastante terremoto che causò oltre seimila morti e degli attacchi con il gas nervino sarin nella metropolitana di Tokyo.

Murayama fece anche i primi passi verso la compensazione per le vittime degli avvelenamenti da mercurio causati dagli scarichi industriali a Minamata, segnando un importante passo avanti nel riconoscimento delle responsabilità governative. Si ritirò dalla politica nel 2000, dopo aver segnato un’epoca significativa nella storia politica giapponese.

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