Gli Houthi processano 43 dipendenti dell’ONU accusati di collaborare con Israele
Il gruppo Houthi, che controlla gran parte dello Yemen, ha annunciato il processo di 43 dipendenti delle Nazioni Unite attualmente detenuti, accusati di aver supportato Israele in un attacco aereo contro la capitale Sana’a avvenuto ad agosto, che ha portato alla morte del primo ministro del governo sostenuto dagli Houthi, Mujahid Ahmad Ghaleb al Rahwi, non riconosciuto dalla comunità internazionale, riporta Attuale.
Tutti gli accusati sono yemeniti e potrebbero affrontare la pena di morte. Attualmente, le forze Houthi detengono complessivamente 59 dipendenti dell’ONU, continuando a effettuare arresti nonostante il loro operato sia cruciale per alleviare le necessità fondamentali di molte persone nel contesto di una crisi umanitaria aggravata dalla lunga guerra civile. Il paese è attualmente diviso in una zona sotto il controllo degli Houthi, che è predominante, e in una sotto il governo riconosciuto, situato ad Aden, nel sud dello Yemen.
L’ONU ha sempre categorizzato le accuse come infondate, chiedendo la liberazione incondizionata di tutti i suoi collaboratori arrestati e sottolineando l’importanza della loro missione umanitaria in un contesto così critico.